Neethlingshof, alla scoperta dello Chenin Blanc sudafricano

L’azienda di Stellenbosch, una delle zone più vocate della viticoltura del Paese agli antipodi, è una delle più storiche del Paese e propone questo vino bianco dai profumi di pera, di mela, di mango maturo e dalla bocca esotica e sapida. Un’ottima occasione per conoscere un’enologia da noi ancora poco popolare ma che custodisce diversi gioielli

Neethlingshof, alla scoperta dello Chenin Blanc sudafricano
00:00 00:00

L’Africa è un continente che, per la sua collocazione geografica e per il suo clima, non si presta alla produzione del vino. Fa eccezione soltanto il Sudafrica, la cui parte più meridionale si trova oltre il trentesimo parallelo sud di latitudine, ciò che rende questo territorio adatto alla coltivazione della vite. Che è una tradizione che risale a oltre tre secoli e mezzo fa. Insomma, il Sudafrica è il meno nuovo del nuovo mondo enologico rispetto ad altri competitor come la California, l’Australia, il Cile. Il Sudafrica si pone attorno al settimo posto nella classifica mondiale dei produttori (la posizione varia di anno in anno) con all’incirca una decina di milioni di ettolitri prodotti ogni anno, più o meno un quarto dell’Italia o della Francia. E i vini sudafricani, sia bianchi sia rossi, si stanno imponendo anche sui mercati internazionali, recuperando il gap provocato dall’isolamento politico ed economico del Paese nella seconda metà del Novecento a causa delle politiche di apartheid.

Le uve più coltivate in Sudafrica sono il rosso locale Pinotage, incrocio tra il Pinot Nero e il Cinsaut, e molti bianchi, per lo più internazionali come Chardonnay, Sauvignon e Riesling e poi alcuni autoctoni (o “autoctonicizzati”) come il Colombard, l’Hanepoot (che è una versione locale del Moscato d’Alessandria). Ma l’uva bianca più diffusa nel Paese è certamente lo Chenin Blanc, localmente detto anche “Steen”. Recentemente ho avuto la possibilità di assaggiarne uno piuttosto interessante: si tratta dello Chenin Blanc 2024 di Neethlingshof, una tenuta con una lunga e ricca tradizione di vinificazione a Stellenbosch, la seconda area vinicola più antica e prestigiosa del Sud Africa e tra le più vocate anche grazie al clima temperato dalle correnti atlantiche. Fondata oltre 300 anni fa, la tenuta si estende su 100 ettari di terreno ricco di caratteristiche naturali, come suoli fertili, altitudini e pendii favorevoli alla coltivazione delle uve. Ogni vino firmato Neethlingshof nasce esclusivamente dalle uve coltivate sulla proprietà, e l’intero processo di vinificazione, maturazione e imbottigliamento avviene all’interno delle sue cantine. Seguendo rigorose linee guida VEGAN, la tenuta garantisce un approccio sostenibile e rispettoso dell'ambiente. Neethlingshof è di proprietà della Famille Helfrich, che ha saputo preservare e valorizzare il patrimonio storico della tenuta, tra cui alcuni degli edifici tradizionali olandesi meglio restaurati del paese. Il paesaggio mozzafiato e la cura nella conservazione della bellezza naturale rendono questa tenuta una meta affascinante per gli appassionati di vino.

Lo Chenin Blanc 2024 è realizzato con uve vendemmiate a inizio marzo (giova ricordare che il Sudafrica si trova agli antipodi dell’Europa e quindi le stagioni sono ribaltate rispetto alle nostre). Il mosto viene poi inoculato con lieviti selezionati e fermenta a temperatura controllata in acciaio. Il vino si presenta di un colore giallo che vira sul verdolino, ha aromi franci di pera, di mela, di mango maturo con note di erbe aromatiche, una bocca ricca e piena, con note esotiche che seducono.

Un vino equilibrato, sapido, che induce a un nuovo assaggio. L’abbinamento è con piatti di verdure, piatti di pasta leggeri, frutti di mare ma si può azzardare anche il matrimonio con del cibo orientale. La gradazione alcolica è di 14 gradi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica