Fecondazione eterologa, la Consulta boccia il divieto

Il blitz della Corte costituzionale: "In caso di infertilità assoluta illegittimo impedire il ricorso a un donatore"

Una dottoressa del Centro mediterraneo per la fecondazione assistita
Una dottoressa del Centro mediterraneo per la fecondazione assistita

Il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale. Con un blitz sulla legge 40 che regola la procreazione medicalmente assistita la Corte costituzionale ha tolto il divieto di ricorrere alla donazione di gameti (ovociti o spermatozoi) esterni alla coppia per concepire un figlio. Cade, in questo modo, l’ultimo "paletto" imposto dalla normativa italiana nei casi di infertilità assoluta. "Sono questioni che non si può pensare di regolare con un atto di tipo amministrativo - ha commentato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - ma necessitano una condivisione più ampia, di tipo parlamentare".

Dopo aver affrontato la questione della conservazione degli embrioni, della diagnosi preimpianto e del numero di embrioni da impiantare nell’utero materno, per la seconda volta la Cosulta è stata chiamata a giudicare la legittimità costituzionale di quella che è stata definita dagli avvocati difensori delle coppie la norma "simbolo" della legge 40, cioè il divieto di fecondazione eterologa. Nel maggio del 2012 la Corte costituzionale aveva deciso di restituire gli atti ai tribunali rimettenti, per valutare la questione alla luce della sopravvenuta sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla stessa tematica. Oggi la nuova decisione che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. "È un successo delle coppie, delle associazioni, dei medici e delle società scientifiche, che dal 2010 hanno posto questioni rilevanti e concrete per la vita delle persone - l’avvocato Maria Paola Costantini, difensore delle coppie ricorse alla Consulta - dopo 4 anni non si poteva continuare ad aspettare. Il legislatore italiano è stato silente e indifferente nonostante le decine di ricorsi".

La prossima sentenza sulla legge 40 verrà dalla Corte Europea sui diritti dell’uomo. Il divieto di ricerca sugli embrioni e il divieto di revoca del consenso informato non verranno discussi in sede costituzionale dal momento che la Consulta ha disposto il rinvio della discussione in attesa della decisione della Grande Camera della Corte Europea dei diritti dell’Uomo del 18 giugno prossimo.

La Corte dovrà decidere sul procedimento "Parrillo contro Italia", in cui Adele Parrillo, vedova del regista Stefano Rolla deceduto nell’attentato di Nassiriya nel 2003, vuole donare alla ricerca i cinque embrioni prodotti prima della morte del compagno per effettuare una fecondazione assistita.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica