Il generale Francesco Paolo Figliuolo è appena arrivato e i sindaci dem dell’Emilia Romagna già sgomitano affinché faccia come dicono loro. Ieri è stato il giorno del sorvolo delle zone alluvionate, con il presidente Stefano Bonaccini al seguito, e della conferenza stampa dopo l’incontro con amministratori e parti sociali. I quartieri generali, come già ventilato, dovrebbero essere due: uno a Roma e uno a Bologna. Perché a Roma? Perché Figliuolo, che è al vertice del Comando operativo di vertice interforze, potrà così disporre dei militari con maggiore velocità. Il primo cittadino ravennate Michele De Pascale però, esponente del Pd, vuole Figliuolo in Romagna. «C’è poi la necessità che venga posto in essere un atteggiamento di fiducia sul campo, evitando centralizzazioni, così da poter operare con la massima tempestività e immediatezza. È importante che venga prevista una collocazione fisica della struttura commissariale in Romagna, nel cuore delle zone colpite», ha dichiarato il sindaco di Ravenna. Ma Figliuolo e i suoi uomini hanno già pensato a dislocazioni della struttura commissariale su tutto il territorio interessato.
Oltre la polemica, la giornata di ieri è stata soprattutto utile per fare il punto delle priorità e per capire l’indirizzo dell’azione del commissario straordinario. «Sto costituendo la struttura che darà gli indirizzi, che farà la programmazione finanziaria, però il tutto sarà condiviso con i sub-commissari, Bonaccini, Giani e Acquaroli», ha premesso. «Vedere questo territorio che in questo momento porta ancora delle cicatrici, vederlo sfregiato e così lesionato mi provoca dei forti sentimenti emotivi», ha aggiunto il generale, dopo aver specificato di essere venuto «ad ascoltare». Manca il decreto ma Figliuolo è «designato» a tutti gli effetti.
«Bisogna ricostruire bene - ha fatto presente il generale - farlo nella massima legalità e trasparenza e fare delle opere che poi siano coerenti con quelli che sono oggi i trend e i cambiamenti climatici». Durante la conferenza stampa, ha preso la parola anche Bonaccini, che in questi giorni ha continuato ad alzare i decibel della polemica nei confronti del governo Meloni. «Tutti hanno detto una cosa, parti sociali e amministratori locali: dobbiamo fare presto e bene. E tutti hanno richiamato l’esperienza del terremoto che ha visto fare presto e bene», ha osservato l’ex candidato alla segreteria dem.
Lo stesso a Morning News 5 ha insistito sui «ritardi imbarazzanti» del governo.
Nel frattempo Gaetana Russo, deputata di Fdi, ha replicato alle continue accuse di Schlein e Bonaccini sulle tempistiche legate ai fondi post-alluvione e non solo. «Dovrebbero spiegare ai cittadini colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche, come dal 2012 abbiano impiegato il proprio tempo in Regione, per quali ragioni non abbiano colpevolmente utilizzato i fondi contro il dissesto idrogeologico».
E ancora: «Dovrebbero spiegare come le esondazioni dei mesi scorsi abbiano colpito quegli alveoli di fiumi già interessati dalle esondazioni del 2019». L’esecutivo Meloni ha già stanziato 4 miliardi. E ora, con Figliuolo al comando, la struttura commissariale procederà spedita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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