"Folle divieto, lo eviteremo". Euro 5, il governo respinge l'eco-diktat Ue

Il governo pronto a impedire il divieto ai diesel Euro 5 in Piemonte, provvedimento che interesserebbe oltre 140mila auto. Salvini: "Difesa ambiente ma senza estremismi". In arrivo un decreto

"Folle divieto, lo eviteremo". Euro 5, il governo respinge l'eco-diktat Ue
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"Come garantito, il governo è pronto a scongiurare il folle divieto per i diesel Euro 5 in Piemonte voluto dall'Europa". A ribadire il concetto con schiettezza era stato subito Matteo Salvini. In una nota rilanciata poi sui social, il vicepremier e ministro dei Trasporti aveva rimarcato la volontà dell'esecutivo di scongiurare le limitazioni previste in Piemonte dopo la procedura d'infrazione avviata dalla Commissione Ue nei confronti del nostro Paese sui temi ambientali. Secondo quell'eco-diktat, dal 15 settembre prossimo in Piemonte dovrebbe scattare il divieto di la circolazione dei diesel Euro 5. Un provvedimento oltremodo drastico, destinato a interessare circa 140mila veicoli.

Ma il governo non ci sta. "Siamo determinati a difendere l'ambiente, senza estremismi ideologici che non migliorano la qualità dell'aria ma peggiorano le condizioni di centinaia di migliaia di famiglie e lavoratori", ha spiegato Salvini, ottenendo l'immediato sostegno degli europarlamentari del Carroccio. Alla voce del vicepremier si è poi unita quella, altrettanto chiara, del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. "Posso annunciare che sulla base del confronto in atto, è verosimile che già nella prossima settimana si possa evitare il blocco di questi veicoli", ha affermato durante un question time l'esponente di governo, riferendosi proprio allo stop previsto a giorni nella regione Piemonte.

"Gli interventi e le misure in parte già attuati hanno consentito di ottenere risultati significativi nella qualità dell'aria", ha inoltre spiegato Urso, auspicando un approccio alla materia "in grado di tenere conto delle trasformazioni in atto e della stringente regolamentazione europea", senza però ricorrere a "soluzioni estemporanee che rischierebbero di indebolire il settore". Il ministro ha poi ricordato come il governo sia già impegnato nella costruzione di una strategia di rilancio e di transizione ecologica per il settore, con il tavolo Stellantis come "snodo fondamentale". Nel quadro dell'accordo al tavolo automotive - ha precisato Urso - "è nostra intenzione aumentare gli incentivi per consentire a chi ne ha davvero bisogno, i possessori di auto euro 0, 1, 2 e 3 di migliorare il parco auto circolante".

E il governo, su questo fronte, è già pronto a intervire nell'immediato. A partire proprio da un provvedimento che blocchi il divieto previsto in Piemonte, ritenuto per l'appunto sintomatico di un approccio sbagliato al tema. "Sul blocco dei veicoli Euro 5 in Piemonte dal 15 settembre sono pronto con un decreto che porterò al Consiglio dei ministri di domani. Il decreto prevede una serie di azioni di blocco di quanto previsto dalla delibera regionale e una ripresa degli accordi del 2017, con una verifica dello stato di attuazione e del cronoprogramma dei nuovi interventi a partire dal 2024", ha dichiarato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, parlando a margine di un evento organizzato da Acea e il Tempo.

Dal Piemonte, il centrodestra locale plaude chiaramente alla linea dell'esecutivo. "Bloccare oggi gli Euro 5 è una decisione devastante per i cittadini, per i lavoratori e per le imprese. Ed è l'ennesima forzatura di Bruxelles, in nome di un ambientalismo molto ideologico e per nulla pratico", ha affermato Alberto Preioni, capogruppo della Lega in Consiglio regionale del Piemonte, che ha depositato una mozione per scongiurare il divieto. Peraltro, l'esponente leghista ha fatto notare come il blocca arriverebbe "quando i dati dimostrano un miglioramento della qualità dell'aria, grazie alle politiche di riduzione delle emissioni messe in atto dalla Regione". Nei primi tre mesi del 2023 si è infatti registrata una diminuzione di tutti gli inquinanti (pm10, pm2,5, biossido di azoto) rispetto allo stesso periodo del 2022.

Il valore limite annuale di pm10 non è stato superato in nessuna stazione regionale di rilevazione nel 2022 e la stazione di Torino-Consolata, per la prima volta dal 2011, ha registrato un valore di concentrazione media annua inferiore al valore limite.

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