Forza Italia ha depositato la proposta di legge sullo "Ius Italiae" sia al Senato sia alla Camera. In entrambi i rami del Parlamento i rispettivi capigruppo, Maurizio Gasparri al Senato e Paolo Barelli alla Camera, sono stati indicati come primi firmatari di una legge che"unisce - si legge in una nota - il riconoscimento della cittadinanza alla frequenza effettiva di 10 anni di scuola dell'obbligo da parte di ragazzi stranieri nati o giunti in Italia entro il quinto anno di età".
Secondo gli azzurri, quella legge introduce una novità importante perché oggi la cittadinanza "è concessa al diciottesimo anno di età, senza alcuna verifica sul reale inserimento nella società e senza alcun riferimento al livello di istruzione raggiunto". La proposta forzista, invece, lega l'acquisizione della cittadinanza all'obbligo di concludere il ciclo di studi obbligatori che consente di apprendere"quegli elementi linguistici, culturali e di diritto necessari per essere definiti veramente "'italiani'". Lo Ius Italie si prefigge anche l'obiettivo di limitare il riconoscimento del principio dello Ius sanguinis "entro parametri ben definiti e chiari". In base alla legge attuale, infatti, la cittadinanza italiana si può ottenere "senza limiti di generazioni purché non vi sia stata rinuncia, anche in linea femminile, con automatismi perpetui che non tengono conto di un reale vincolo con il Paese (sentirsi cittadini italiani, richiedere l'esercizio di diritti)". La cittadinanza per matrimonio, invece, può essere chuesta anche dal coniuge straniero che non risiede in Italia "e, una volta ottenuta, la mantiene e la trasmette anche dopo un eventuale divorzio". Ma non solo. Anche il "figlio minorenne convivente dello straniero che ha ottenuto la cittadinanza, diventa automaticamente cittadino, anche se non risiede in Italia". Tutto questo, secondo Forza Italia, aumenta in modo esponenziale il numero di coloro che, pur nascendo e resiedendo all'estero, acquisiscono la cittadinanza anche "senza avere un legame effettivo con l'Italia". Da qui nasce la necessità di ridurre il numero di generazioni a cui si può trasmettere la cittadinanza "in caso di nascita all'estero, per i nati dopo l'entrata in vigore della modifica normativa".
L'altro obiettivo dello Ius Italia è quella di "riconoscere la cittadinanza al ragazzo straniero che risiedendo in Italia ha frequentato e superato tutta la scuola dell'obbligo, consentendo dunque di ottenere la cittadinanza italiana all'età di 16 anni". In base all'articolo 2 della proposta di legge i Comuni avranno la "facoltà di aumentare a 600 euro il contributo per le pratiche relative al riconoscimento della cittadinanza richiesta dagli oriundi". Ma non solo.
Si prevede, inoltre, di aumentare a 600 euro il costo della documentazione "che deve essere prodotta dai consolati per le medesime richieste di cittadinanza". Si prevede, inoltre, che i Comuni smaltiscano le pratiche giacenti nel giro di un anno.
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