È il volto nuovo di Forza Italia. La sua foto in tuta bianca accanto a Silvio Berlusconi sul balcone di Villa Paradiso rappresenta la consacrazione politica. Giovanni Toti è il consigliere del Cavaliere. L’ex direttore di Tg4 e Studio Aperto, in una intervista ala Corriere della Sera, si descrive così: "Non sono l’anti-Renzi, sono un professionista che ha lasciato il lavoro che amava e che ha scelto la politica non per interesse o per avere un ruolo, ma per la constatazione che la grande richiesta di cambiamento che viene dal Paese spinge anche noi della società civile a metterci in gioco. Renzi da una parte, Berlusconi dall’altra, hanno capito questa esigenza. E quando il presidente ha chiamato i moderati, i professionisti, gli imprenditori ad un impegno, ho detto sì".
Non mira alle poltrone e lo dice apertamente, Giovanni Toti: "Lo dico brutalmente: non me ne frega niente degli incarichi, di fare il segretario o il coordinatore unico: mi interessa esserci quando Berlusconi chiede di far entrare aria fresca in un partito che - con un allargamento a persone nuove senza alcuna rottamazione - deve competere con il Pd che il suo cammino di rinnovamento lo sta facendo a grandi passi". Quanto al suo ruolo operativo, il giornalista spiega: "Io vorrei contribuire al programma e al progetto, più importanti di qualsiasi organigramma. Comunque penso a una gestione collegiale di FI, magari un comitato ristretto con dentro capigruppo, responsabili delle principali aree organizzative, esponenti delle diverse sensibilità di un partito grande come il nostro. Io non voglio rapportarmi agli altri come vice Berlusconi, vorrei essere la persona che coagula una squadra che affiancherà Berlusconi nella costruzione della proposta politica da offrire al Paese".
Quanto al futuro di Forza Italia, Toti afferma: "L’obiettivo è vincere. Bisognerà ritrovare un dialogo con tutte le anime del centrodestra, Ncd ma anche Fratelli d’Italia, Lega. Secondo me, prima si va al voto e meglio è, perché questo governo non è in grado di dare risposte al Paese con una legge di Stabilità timida e inefficace, con un caso al giorno, con dimissioni di ministri, guerre intestine nel Pd e il dubbio se Renzi lo appoggi davvero. Ogni mese è un mese perso. Per me la soluzione migliore sarebbe un governo di scopo per fare la legge elettorale: si vota e chi vince imposta e fa le riforme, a partire da quella del lavoro". Chi non ha preso bene questa nomina, è stato Raffaele Fitto. Che ha risposto in modo caustico all'intervista di Toti: "L’aria fresca va bene e fa bene. Invece fa male l’aria condizionata.
E in politica, l’aria fresca arriva con la partecipazione, le idee e il consenso". Anche Paolo Romani, capogruppo Fi al Senato, ha in qualche modo espresso un parere diverso da quello del consigliere politico: "Un governo di scopo tra Fi e Pd non è all’ordine del giorno della politica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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