Franceschini sbaglia seggio e rischia di non votare

Il ministro inciampa nelle lungaggini burocratiche e riesce a votare solo dopo un'ora

Franceschini sbaglia seggio e rischia di non votare

Alla fine ce l'ha fatta, ma non è stato facile. Avrebbe dovuto votare per le primarie del Pd nel seggio di via Mortara a Ferrara. Invece, il ministro Dario Franceschini ha rischiato di non poter mettere la sua preferenza tra Renzi, Civati e Cuperlo nell’urna. "Lei non risulta elettore", gli ha spiegato l'addetto del gazebo. "C’è un Dario Franceschini, ma non è lei", è proseguito il siparietto.

E lui, il ministro: "Non è possibile, ho qui la residenza. Per qualche anno l’ho avuta a Roma, ma dal 2009 l’ho ripresa a Ferrara». Carta d’identità alla mano, ecco la conferma. Ma il suo nome non c’era negli elenchi, forniti dal Comune. Da qui le copiose battute. Con Franceschini primo a scherzarci sopra: «Ho capito, hanno deciso di farmi fuori, non mi vogliono più". Un elettore in coda ironizza: "Lo hanno rottamato".

A dissipare i dubbi, dopo oltre 1 ora, è il segretario cittadino del Pd Simone Merli: "Franceschini avrebbe dovuto votare nel seggio di via Mortara, lì c'è il suo nome negli elenchi degli elettori. È tutto a posto».

Ma non poteva controllare la tessera elettorale e verificarne il seggio? "Me la sono dimenticata", si è giustificato il ministro.

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