Furto glamour da 40 milioni In stile «Caccia al ladro»

Furto glamour da 40 milioni In stile «Caccia al ladro»

Il ladro che ha preso i gioielli ed è scappato (anzi, si è allontanato senza fretta), per un attimo - ma solo per un attimo - ha ricordato «il Gatto», protagonista del film «Caccia al ladro». Cary Grant non avrebbe infatti mai sventolato una pistola, al massimo una pochette profumata. Insomma, altra classe. Il bandito solitario che ieri ha messo a segno il colpo più glamour del secolo, dalla tasca ha invece estratto la solita arma accompagnata dalla solita frase: «Questa è una rapina!». Entrato con fare charmant nell'hotel Carlton sulla Croisette a Cannes, ne è uscito pochi secondi dopo con fare nonchalant, impugnando una valigetta zeppa di gioielli del valore di 40 milioni di euro. Benché le indagini non siano state affidate all'ispettore Clouseau, del malvivente solitario si sono perse le tracce.
Intanto la direzione del Carlton ha deciso di non rilasciare dichiarazioni, costringendo così i giornalisti - tanto per allungare il brodo - a spericolati parallelismi tra il clamoroso colpo di ieri e la trama del suddetto «Caccia al ladro» di hitchcockiana memoria. Una cosa però è certa: a fianco dell'indisturbato rapinatore del Carlton non c'era nessuna Grace Kelly come quella che nella pellicola del '55 faceva le fusa al famoso ladro di gioielli, John Robie (Cary Grant, appunto) - detto «il Gatto» - che vive agiatamente in ritiro sulla Costa Azzurra e vuole catturare un ladro che imita il suo vecchio stile.
Ben più pragmatico si è rivelato il «mister x» (più che un «Gatto», una «Faina») che ha fatto irruzione in una mostra di gioielli a Cannes, ospitata nel celebre hotel sulla promenade della città, portando via un bottino che neppure Diabolik e Arsenio Lupin nelle loro onorate carriere hanno mai racimolato. La mostra di preziosi finita nel mirino della «Faina» si intitolava «Diamanti straordinari» ed era stata organizzata dalla maison di gioielli Leviev, appartenente al miliardario israeliano di origine russa, Lev Leviev. Insomma, roba grossa. Con la stampa locale impegnatissima a montare la panna. Inevitabile il titolo: «Colpo grosso a Cannes». Che non significa che a Cannes andrà in onda una riedizione del mitico programma di Umberto Smaila, ma semplicemente che sulla Croisette si sono fatti fare fessi da un furbacchione. Scontati anche i «particolari in cronaca»: «Una rapina andata a segno nell'hotel più famoso della città del Festival del cinema, albergo in attività da oltre 100 anni, il Carlton è situato a 800 metri dal Palais des Festivals ed è conosciuto per le suite extra lusso, il molo e la spiaggia privati e l'inconfondibile facciata in stile Belle Epoque che affaccia sulla baia». L'ufficio stampa del Carlton sentitamente ringrazia. Passiamo la parola ai cronisti di nera e ai segugi della giudiziaria: «La direzione dell'hotel Carlton non ha voluto rilasciare commenti. L'indagine è condotta dalla polizia giudiziaria di Nizza.

Durante l'ultimo festival di Cannes, alcuni gioielli della maison svizzera Chopard, dal valore di 1,4 milioni di dollari, erano stati rubati dalla camera dell'albergo Novotel». «Il Gatto» sta già affilando le unghie per nuove, mirabolanti, graffiate. Anzi, sgraffignate.

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