Si chiama Monica la donna che avrebbe potuto dare una mano a Guido Bertolaso nel processo sugli appalti del G8 della Maddalena in cui è imputato di corruzione insieme ad altre quindici persone. Monica Da Silva, la massaggiatrice di origine brasiliana che in diverse intercettazioni e in alcune interviste ribadì di non aver mai fornito all'ex capo della Protezione Civile prestazioni diverse dai massaggi. Ma per il gup Massimo Di Lauro evidentemente la sua testimonianza non è importante. Quella donna Bertolaso l'avrebbe voluta in aula, condizionando alla sua audizione la richiesta di essere giudicato con il rito abbreviato. Richiesta respinta dal gup perché Monica non è rintracciabile, sparita da quando è scoppiato lo scandalo.
E a quanto pare il giudice non ha alcuna intenzione di correrle dietro. «La risposta della giustizia oggi - osserva l'avvocato Filippo Dinacci - è stata che non si può sentire il suo racconto perché la signora sarebbe difficile da rintracciare». Così Berolaso dovrà accontentarsi di essere giudicato senza riti alternativi. «Sono tre anni che il mio difensore ed io - si era sfogato la scorsa udienza - siamo alla ricerca di questa Monica che nessuno degli inquirenti ha mai ritenuto opportuno interpellare, affinché possa dire tutta la verità».
Secondo la Procura l'ex capo della Protezione Civile avrebbe favorito l'imprenditore Diego Anemone in cambio di denaro e benefit di altro tipo, come massaggi «hot» nel Salaria Sport Village di Roma. Accuse che Bertolaso ha sempre respinto con sdegno. La decisione del gup è prevista il 19 luglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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