Mercoledì scorso, la delegazione del COVI, accompagnata dal comandante del Settore Ovest di UNIFIL, Generale di Brigata Stefano Messina, ha prima incontrato a Beirut l’ambasciatore d'Italia in Libano Fabrizio Marcelli, per poi fare tappa nella base ONU di Shama, sede del Comando della Joint Task Force Lebanon (JTF-L), attualmente sotto la guida della Brigata “Sassari” dell’Esercito italiano, dove il generale Francesco Paolo Figliuolo ha salutato i militari italiani del Settore Ovest.
“Sono qui tra voi perché voglio rendermi conto di persona della situazione in quest’area e per dimostrare la vicinanza delle Forze Armate italiane e mia personale in questo momento particolarmente delicato”, sono state le parole del generale Figliuolo con cui ha salutati i militari italiani schierati in Libano, a difesa della pace e della sicurezza nel sud del Paese.
La presenza del nostro contingente
Dopo l’incontro con il personale del neo costituito Comitato Tecnico Militare per il Libano, la delegazione si è poi trasferita nelle basi avanzate UNP 1-31 e 1-32A per ispezionare le procedure di sicurezza e le predisposizioni relative alla protezione della forza. Poi, il saluto al personale di ITALBATT, la componente operativa della JTF-L che si affianca alle Task Force ghanese, malese, sudcoreana e irlandese-polacca che operano a ridosso della linea di demarcazione con Israele.
“La presenza di UNIFIL è in questo momento uno dei fattori che possono portare stabilità ed evitare ulteriori escalation”, ha spiegato il Generale Figliuolo rivolgendosi al contingente italiano. “È importante continuare nel segno di un dialogo costante con gli attori in causa e questo, noi italiani, sappiamo farlo bene, forti di una reputazione che ci siamo costruiti negli anni. Voi “Sassarini” avete ora una grande responsabilità: quella di rappresentare l’Italia in un momento così delicato per tutta la regione”.
La visita
A Naqoura, il Comandante del COVI è stato accolto dall’Head of Mission e Force Commander di UNIFIL, il Tenente Generale spagnolo Aroldo Aroldo Lázaro Sáenz, con cui il generale Figliuolo si era già incontrato durante una precedente visita in Libano. Durante l'incontro dei due alti ufficiali, è stata è stata ribadita l’importanza di proseguire con la missione, senza la quale la situazione nel sud del Libano sarebbe molto più tragica di quella attuale.
UNIFIL è presente nell’area sin dal 1978, dai tempi della prima guerra con Israele e per oltre 40 anni ha operato come forza di interposizione tra i due eserciti, assicurando la pace. La presenza ONU e dei militari italiani a ridosso della Blue Line, fa quindi la differenza nella situazione attuale, così come è successo in passato. Prima di lasciare la base, il Generale Figliuolo ha salutato la Task Force ITALAIR, componente elicotteri italiana di UNIFIL costituita da equipaggi e assetti di volo dell’Aviazione dell’Esercito.
L'aiuto italiano a tutto campo
Durante l'incontro con il capo delle Lebanese Armed Forces (LAF), il Generale Joseph Aoun, il generale Figliuolo ha assicutato il contributo italiano in Libano continuerà in tre direzioni: l’addestramento e la formazione delle Forze Armate libanesi, il sostegno alle LAF e alle istituzioni locali anche in campo sanitario, la promozione di iniziative di cooperazione civile-militare per aiutare le fasce più deboli della popolazione.
La missione è poi terminata a Beirut, nella base “Karantina”, dove ha incontrato il Comandante della Missione militare bilaterale italiana in Libano (MIBIL), Colonnello Sandro Iervolino.
L'importanza della missione in Libano
Il Covi (Comando di Vertice dell’Area Operativa Interforze) oltre ad assolvere alle funzioni di organismo di staff del Capo di Stato Maggiore della Difesa, dirige e coordina le missioni militari interforze condotte dalle Forze Armate italiane sia all’estero sia sul territorio nazionale.
In particolare in Libano, gli aspetti nazionali dipendono dal Covi: la MIBIL che, tramite Mobile Training Team, fornisce addestramento di base e specialistico alle LAF; l’operazione “LEONTE”, inquadrata nella forza di UNIFIL, con compiti operativi autonomi o congiuntamente alle LAF; il neo costituito Comitato Tecnico Militare per il Libano, un’iniziativa alla quale hanno aderito Canada, Francia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Stati
Uniti, il cui scopo è quello di identificare, con lo Stato Maggiore della Difesa libanese, programmi, attività e iniziative specifiche per aiutare lo strumento militare libanese a crescere e acquisire capacità operative.
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