Il governo è in crisi? No, festeggia!

Questa settimana ci concentriamo sugli scivoloni della maggioranza tra disattenzioni e feste di compleanno, attraverso la voce di uno dei protagonisti: il senatore forzista Dario Damiani

Il governo è in crisi? No, festeggia!
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Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

In questi giorni si è gridato, urlato (qualcuno addirittura ha anche ululato) alla crisi di governo. “Meloni non tiene i suoi” - oppure - “Non hanno più i numeri per governare” - e ancora - “La luna di miele nel centrodestra è finita.” Come mai tutte queste dichiarazioni da parte delle opposizioni? Ve lo raccontiamo con uno dei protagonisti di questa storia, il senatore azzurro Dario Damiani che, in occasione del suo compleanno, a causa di un brindisi, si è assentato dalla commissione bilancio e non ha potuto votare un provvedimento insieme ad un altro suo collega aprendo un caso politico trascinato avanti per diversi giorni. Un caso politico che ha acceso un forte dibattito e ha fatto interrogare anche i cittadini: “Ma sono davvero uniti?” Scopriamolo!

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“Una coincidenza, avevo solo chiesto un incontro con il mio gruppo di un quarto d’ora ma la commissione è andata avanti e le opposizioni hanno colto questa nostra assenza e su un voto di pareggio 10 a 10 si è bloccata la seduta. Poi abbiamo ripreso i lavori dopo due ore e il provvedimento in Aula è stato approvato senza alcun problema”. Ci dice il senatore Damiani che intercettiamo al Senato mentre si prepara al question-time. Lo so, la voce sembra venire dall’oltretomba ma è solo un’angolo del Senato dove l’eco delle parole risuona.

Ma c’è da dire che di scivoloni questa maggioranza ne sta facendo un po’ troppi. C’è chi parla di una Meloni un po’ stufa delle disattenzioni dei suoi. Ma siamo proprio sicuri che si tratti di questo, di disattenzioni, o c’è altro? Il forzista Dario Damiani ne è convinto: “Nessuna divisione, solo confronto più che tensione. Ci sono tanti temi nell’agenda politica da sostenere e da portare avanti in queste settimane. Temi importanti, non soltanto nazionali ma soprattutto europei. Siamo uniti, votiamo in maniera unità e portiamo a casa i risultati”.

Ma le distrazioni continuano ad aprire “casi politici” (non solo le feste) com' è successo mercoledì alla Camera dei Deputati. La maggioranza ha votato un testo contro il ministro del turismo Daniela Santanchè presentato dal Pd.

Un voto che ha alimentato sospetti… “Assolutamente no…” dice il senatore che ci spiega cosa è successo. I motivi per fare festa però sono diversi. Uno su tutti il risultato elettorale in Molise che ha visto trionfare il centrodestra. Mentre la sinistra disunita arranca.

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