"Il rigassificatore a Vado Ligure è un'opera strategica"

Non si placano le contestazioni contro il governatore Toti, commissario voluto da Draghi per realizzare l'infrastruttura in Liguria

"Il rigassificatore a Vado Ligure è un'opera strategica"
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Mentre il governatore Toti, commissario del governo per il rigassificatore a Vado Ligure, continua ad essere contestato da Pd, 5stelle, e attivisti ambientalisti, il governo Meloni conferma la strategicità dell’opera. Lo fa attraverso la risposta ad un'interrogazione presentata da Ilaria Cavo, deputata di Noi Moderati.

In aula il viceministro all’Ambiente Vania Gava, risponde in questo modo: “Un intervento di pubblica utilità, indifferibile e urgentè”. Questo è per il governo Meloni, come gia lo era per il governo Draghi, il rigassificatore Golar Tundra, da collocare nel 2026 al largo di Vado ligure, dopo i tre anni in banchina a Piombino. Lo riferisce con soddisfazione l’onorevole Cavo: "La viceministra ha inquadrato l'intervento non solo in un piano energetico nazionale (ribadendo la necessità di approvvigionamento di gas naturale) ma anche cronologico, ricollegando ogni procedura al decreto legge 50/2022, del governo Draghi, che ha tracciato questa rotta, sostenuto da una maggioranza di cui ora fanno parte alcuni dei più strenui oppositori della collocazione del rigassificatore a Vado Ligure”. Chiarissimi nella risposta del viceministro anche i passaggi tecnici: il ruolo del presidente Toti come commissario del governo e la procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via), di competenza del ministero dell'Ambiente, a cui ora spetterà la valutazione tecnica in merito alla sicurezza e da cui dipenderà la declinazione del progetto con un successivo confronto tecnico nella Conferenza dei servizi, composta da 53 soggetti del territorio. Confermata anche l'individuazione e il monitoraggio delle opere compensative.

Eppure non si placano le proteste contro il governatore Toti, identificato come protagonista dell’opera, dagli stessi esponenti politici, anche del Pd, che invece difendono il governatore della Toscana Giani che è commissario per la stessa nave rigassificatrice a Piombino.

Questa mattina c'è stata una dura contestazione quando Toti è arrivato nella città della Torretta per la firma del rinnovo dell'accordo di programma per l'area di crisi complessa; ad attenderlo fuori dalla sede di Unione Industriali un presidio di oltre 100 persone accorse per protestare contro il possibile arrivo della nave."No al rigassificatore, difendiamo il nostro mare" è stato uno degli slogan più ripetuti, insieme a insulti e fischi all'indirizzo di Toti. "Invece che fare la sceneggiata su Facebook, dovrebbe confrontarsi con i cittadini e ascoltare le nostre motivazioni", ha evidenziato Franco Zunino di Arci Savona, uno dei rappresentanti del Comitato contro il rigassificatore. E anche gli industriali, negli ultimi due giorni, hanno iniziato a prendere le distanze dal progetto.

La protesta di oggi è solo l'ultima di una serie: due giorni fa i manifestanti si erano ritrovati nella piazza del Comune in occasione di una commissione consiliare straordinaria convocata per porre domande a Toti e Snam, mentre domenica era andata in scena una vera e propria "catena umana" in spiaggia da Albissola Marina a Spotorno, con 16mila

partecipanti.

Stiamo parlando di una nave cisterna che da mesi è attraccata in banchina a Piombino (Livorno) in totale sicurezza, e per Pd e 5s era di importanza strategia, come lo è anche oggi secondo il governo in carica.

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