Ventiquattr'ore nel silenzio mistico di un'abbazia in Toscana, ventiquattr'ore di faccia a faccia per mettere a punto la strategia di gioco, ventiquattr'ore di convivenza "forzata" per dare alla squadra quella chimica giusta a giocare insieme la difficilissima partita che aspetta al nuovo governo. Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha affidato a Twitter la convocazione della sua nazionale: li porterà tra i colli toscani per fissare, in una sorta di ritiro prepartita, le regole del gioco e le sfide su cui puntare. Al primo posto ci sarà sicuramente il piano economico, primo spartiacque coi tassatori tecnici e volano per il futuro dell'esecutivo.
La partita per far tornare il Paese a credere nel futuro è fondamentale per la tenuta del governo Letta. Abbandonare la strada dell'austerity tanto cara all'ex premier Mario Monti per intraprendere quella della crescita è sicuramente l'imprinting su cui Letta intende incentrare il piano economico. Il governo deve mettere in campo alcune misure subito. La sospensione dell’Imu sulla prima casa a giugno e le risorse per la cassa integrazione in deroga sono tra queste. Ma c’è anche lo stop all’aumento dell’Iva dal 21 al 22%. Un pacchetto da circa 6 miliardi di euro, che dovrebbe prendere la forma del decreto legge. La Commissione europea si aspetta entro la metà di maggio che l'esecutivo presenti il programma di stabilità aggiornato con le compensazioni di queste misure. Ma non c’è più tempo da aspettare anche per il lavoro. "Quello della disoccupazione giovanile è il tema centrale. Quello della lotta alla disoccupazione, deve essere l’ossessione principale dell’Europa", ha ribadito Letta nell’incontro con il premier spagnolo Mariano Rajoy. Una lotta, quella contro la disoccupazione, che può essere affrontata con strategie congiunte. Proprio per fare il punto sulle misure da attuare, Letta porterà tutti i ministri all’abbazia di Spineto della Luce a Sarteano (in provincia di Siena). "Domenica e lunedì 24 ore di ritiro, in una abazia in Toscana, solo i ministri", ha annunciato su Twitter spiegando che l'intento è "programmare, conoscersi e 'fare spogliatoio'". Ovviamente, ha specificato il presidente del Consiglio, in tempi di contenimento dei costi, "ognuno paga per sé".
L’incontro si terrà da domenica pomeriggio all’ora di pranzo di lunedì. La cornice è una abbazia Vallombrosana dell'XI secolo, circondata da una proprietà di oltre 800 ettari. Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, il ritiro organizzato da Letta sarebbe un incontro non operativo, ma di "conoscenza reciproca e messa a punto dei primi passi collegiali del nuovo esecutivo". Tuttavia, il premier e i ministri dovranno sicuramente sciogliere i primi nodi su cui lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha chiesto di porre l'attenzione. Parlando ieri alla Camera, dove era in discussione il Def, il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha infatti confermato l’arrivo del decreto con le prime misure. E se le risorse per sospendere l’Imu, evitare l’aumento dell’Iva e garantire la Cig in deroga sono le emergenze già indicate dalla maggioranza, il titolare di via XX Settembre fa sapere che saranno intraprese anche le prime misure per aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro. Nel provvedimento potrebbero rientrare le agevolazioni fiscali per le assunzioni e l'elkiminazione dei paletti per i contratti a termine. Dopo il via libera al Def, il governo dovrà mettere mano alla "manovrina" in un contesto in cui le previsioni per l’economia sono ancora "incerte e fortemente influenzate dallo scenario economico internazionale". Segnale di queste incertezze è il dato sulle entrate tributarie nel primo trimestre: ammontano a 87,7 miliardi di euro con una flessione dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra le ipotesi che si cerca di verificare in queste ore, anche la possibilità di chiedere più tempo per il pareggio strutturale. E proprio da Bruxelles sono arrivati segnali non positivi rispetto a questa ipotesi.
La convocazione di Letta è stata subito salutata con favore dai ministri piddì.
In realtà la necessità di rinchidersi in un'abbazia per fare il punto getta un'ombra sul governo, una sorta di oscuro presagio. La mente fa riaffiorare la scelta dell'allora premier Romano Prodi di radunare i suoi nella Reggia di Caserta. Una mossa che non aveva sicuramente avuto un buon esito...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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