E siamo arrivati all'ultimo Podio dell'anno. Senza i peggiori del 2023, dal momento che abbiamo recentemente festeggiato il primo compleanno insieme, ma coi tre che questa settimana hanno "primeggiato". Mettetevi, quindi, comodi e occhio a non farvi sfilare la sedia, altrimenti finirete gambe all'aria come è successo a Vincenzo De Luca, a cui il brindisi di fine anno è costato una brutta caduta. Un altro che in questi giorni deve aver preso brutto colpo è sicuramente Beppe Grillo che nella nostra classifica troviamo al terzo posto. Puntuale è arrivata, a ridosso di Capodanno, la sua ultima predica: "Essere offline è diventato un lusso moderno". Certo, offline, ma dal suo blog. È in assoluto il numero uno nelle giravolte. E poi ci si chiede da chi ha preso Giuseppe Conte... Nel corso degli anni il comico genovese è passato, come se niente fosse, dagli spettacoli a teatro in cui spaccava i computer alla creazione di un movimento (i 5 Stelle, ovviamente) che predica (o, meglio, predicava) la "democrazia diretta" tramite il voto online. Ora che il movimento è diventato un partito, che i suoi grillini fanno a pieno parte della Casta, che l'"uno vale uno" è solo uno sbiadito ricordo, invoca la disconnessione dalla rete. Un cortocircuito totale.
Al secondo posto del podio dei peggiori troviamo uno squattrinato Aboubakar Soumahoro. Lungi da noi fargli i conti in tasca (mica vogliamo invadere la sua privacy!), le carte sono tutte alla luce del sole. Per il 2022, stando alla dichiarazione dei redditi depositata a Montecitorio, il deputato ivoriano ha dichiarato poco più di 22mila euro (22.115 per la precisione). Dal momento che un parlamentare porta a casa 10mila euro e lui nel 2022 si è fatto solo due mesi alla Camera, viene da chiedersi di cosa campasse prima di essere eletto visto che la moglie era pure disoccupata. Ma soprattutto: come ha fatto ad accendere un mutuo per comprarsi una casa? E a comprare l'automobile? Mah, saperlo! Di certo non dalla vendita del suo libro.
Stendiamo un velo pietoso e passiamo al primo posto del podio che, questa settimana, va al partito +Europa con l'indecente card di auguri postata sui social la vigilia di Natale. "Il bello delle tradizioni è che possono cambiare", hanno scritto rifilandoci la Natività arcobaleno. Ovviamente in rete è scoppiato un pandemonio che per un partito, abituato a raccogliere alle elezioni poco più dello zero virgola, è stata una sovra esposizione di attenzione. Ovviamente negativa. "Chi si scandalizza ritrovi la stella cometa del buonsenso", ha pure avuto da ridire il segretario di +Europa, Riccardo Magi. Senza stare a entrare nella teologia, il partito di Emma Bonino dovrebbe studiarsi cos'è la tradizione: l'esatto contrario di quello che predicano loro. E poi... c'era davvero bisogno di una cartolina d'auguri del genere? È solo l'ennesimo inchino alla religione woke.
Non ci resta che sperare in un 2024 il più possibile libero da certe scempiaggini.
Tanti cari auguri di buon anno, amici del Giornale e del Podio!
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