Il Viminale ha assegnato alla nave Sea-Eye 4 e alla Life Support il porto di Livorno. Tuttavia, entrambe dopo l'assegnazione hanno effettuato un secondo intervento in mare, circostanza che non è compatibile con le misure allo studio del governo per attuare una nuova stretta sulle Ong che finora hanno operato in sfregio delle norme del nostro Paese. Il decreto non è ancora in vigore, quindi è probabile che in questo caso il governo abbia confermato Livorno come porto di sbarco a entrambe le navi, visto che si stanno dirigendo tutte e due verso la Toscana.
La nave Sea-Eye sta viaggiando con 108 persone a bordo, che sono quasi il doppio rispetto a quelle che erano state annunciate al momento dell'assegnazione del porto e per le quali la prefettura stava organizzando lo sbarco. Ma la Sea-Eye, dopo aver ottenuto il porto, ha puntato il dito contro l'Italia e contro Malta, muovendo forti accuse ai governi dei due Paesi in merito al secondo intervento in mare atraverso una nota riportata dall'agenzia Adnkronos: "Italia e Malta abbiano cercato di impedire il salvataggio di queste persone. In particolare, Malta ha ordinato a due navi mercantili di ignorare il caso e ha persino minacciato conseguenze".
Per quanto concerne l'Italia, invece, dalla Ong tedesca accusano: "Erano a conoscenza del caso, hanno ordinato al Sea-Eye 4 di salpare immediatamente per Livorno". Nonostante l'ordine del coordinamento italiano dei soccorsi di fare rotta per Livorno, "la Sea-Eye 4 ha deciso di continuare a cercare le persone disperse rimanendo in contatto con due navi mercantili che si trovavano nella zona di ricerca e soccorso maltese".
Più che raddoppiati anche i migranti a bordo della Support Life dopo l'ottenimento del porto in Italia: sono ora 142 le persone a bordo della nave di Emergency, che ha effettuato il secondo intervento in zona Sar maltese-tunisina. Sono, quindi, 250 i migranti che sbarcheranno a Livorno, a fronte di un numero vicino a 100 che era previsto nel momento in cui l'Italia aveva individuato quello toscano come porto sicuro per lo sbarco.
Ancora una volta, le navi hanno sfidato il governo italiano, trasgredendo all'ordine di raggiungimento del porto assegnato. I due interventi successivi, infatti, non erano previsti e le navi hanno atteso di ottenere il porto per effettuarli.
Nelle prossime settimane dovrebbe entrare in vigore il nuovo decreto che impone alle navi di effettuare un solo intervento in mare alla volta, circostanza che impedirebbe alle navi di fare i "bastoni" davanti alla Libia in attesa di raggiungere la capacità massima di trasporto per la nave prima di bussare alle porte d'Italia e d'Europa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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