Ci sono tre ombre che si aggirano sul palcoscenico della politica italiana e tutte e tre sono in cerca di un corpo. Non è difficile capire chi siano. Si chiamano Pierferdinando Casini, Gianfranco Fini e Luca Cordero di Montezemolo. I primi due fanno collezione di fallimenti. Sono entrati in Parlamento quando a Berlino sventolavano ancora le bandiere della Ddr e in Italia governava il pentapartito. Casini deve ringraziare Forlani, Fini Almirante. Eterni succhiaruote, tutti e due hanno poi avuto un posto al sole seguendo Berlusconi, il Cavaliere che ora odiano. Hanno trovato un lavoro grazie a lui, hanno governato con lui,poi l’hanno ripudiato e da allora non fanno altro che costruire scatole vuote con nomi improbabili nella speranza che qualcuno ci clicchi sopra. Il risultato è sempre stato lo stesso: una manciata di voti. Adesso hanno capito che per sperare in un minimo di successo devono prima di tutto cancellare i loro nomi. Casini e Fini sono due prodotti scaduti. Il terzo,Montezemolo,è l’eterna promessa che non ha ancora deciso cosa fare da grande.
È invecchiato nell’indecisione. Vuole entrare in politica da quando si sente orfano dell’Avvocato, solo che ogni giorno fa un passo avanti e due indietro. Ha battezzato il suo movimento Italia futura, nel senso che rimanda ogni scelta a domani. Cosa manca a queste tre ombre per diventare qualcosa di meno effimero? L’identità e i voti.È la loro disgrazia, per quanto si affannino hanno sempre bisogno di qualcuno che li illumini. Si sentono leader, ma sono solo due poltrone e una Ferrari. La loro ultima speranza si chiama Mario Monti. Ma se Montezemolo vuole dare un presente al proprio futuro politico deve evitare di essere accomunato a Casini e Fini.
Loro due vogliono solo prolungare la loro onorevole inutilità imbucandosi sul carro del Monti bis. Parlano in suo nome, sperano per lui, tifano per lui, aspettano che Monti dia un senso alla loro esistenza politica. Per sopravvivere devono assolutamente incarnarsi nel loden del signore dei tecnici. Solo che Monti si è stancato di queste presenze e da un po’ di tempo va pronunciando strani esorcismi. Ha capito che per tornare a Palazzo Chigi Mario non ha bisogno di ombre. Servono voti.
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