I furbetti del Monti bis

Due non hanno futuro, l’altro non si è ancora deciso. Ora puntano sul Prof, ma non arrivano al 15%

I furbetti del Monti bis

Ci sono tre ombre che si aggirano sul palcosce­nico della politica italiana e tutte e tre sono in cerca di un corpo. Non è difficile capire chi sia­no. Si chiamano Pierferdinando Casini, Gian­franco Fini e Luca Cordero di Montezemolo. I primi due fanno collezione di fallimenti. Sono entrati in Parlamen­to quando a Berlino sventolavano ancora le bandiere del­la Ddr e in Italia governava il pentapartito. Casini deve ringraziare Forlani, Fini Almirante. Eterni succhiaruote, tutti e due hanno poi avuto un posto al sole seguendo Ber­lusconi, il Cavaliere che ora odiano. Hanno trovato un la­voro grazie a lui, hanno governato con lui,poi l’hanno ri­pudiato e da allora non fanno altro che costruire scatole vuote con nomi improbabili nella speranza che qualcu­no ci clicchi sopra. Il risultato è sempre stato lo stesso: una manciata di voti. Adesso hanno capito che per spera­re in un minimo di successo devono prima di tutto can­cellare i loro nomi. Casini e Fini sono due prodotti scadu­ti. Il terzo,Montezemolo,è l’eterna promessa che non ha ancora deciso cosa fare da grande.

È invecchiato nell’in­decisione. Vuole entrare in politica da quando si sente or­fano dell’Avvocato, solo che ogni giorno fa un passo avanti e due indietro. Ha battezzato il suo movimento Ita­lia futura, nel senso che rimanda ogni scelta a domani. Cosa manca a queste tre ombre per diventare qualco­sa di meno effimero? L’identità e i voti.È la loro disgrazia, per quanto si affannino hanno sempre bisogno di qual­cuno che li illumini. Si sentono leader, ma sono solo due poltrone e una Ferrari. La loro ultima speranza si chiama Mario Monti. Ma se Montezemolo vuole dare un presen­te al proprio futuro politico deve evitare di essere acco­munato a Casini e Fini.

Loro due vogliono solo prolunga­re la loro onorevole inutilità imbucandosi sul carro del Monti bis. Parlano in suo nome, sperano per lui, tifano per lui, aspettano che Monti dia un senso alla loro esi­stenza politica. Per sopravvivere devono assolutamente incarnarsi nel loden del signore dei tecnici.

Solo che Monti si è stancato di queste presenze e da un po’ di tem­po va pronunciando strani esorcismi. Ha capito che per tornare a Palazzo Chigi Mario non ha bisogno di ombre. Servono voti.

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