I giudici salvano la faccia: sentenza Ruby rimandata

Niente sentenza fino a dopo le elezioni. La decisione del tribunale dopo i duri scontri scontri con la difesa del Cav

Il pm Ilda Boccassini in aula per l'udienza del processo Ruby
Il pm Ilda Boccassini in aula per l'udienza del processo Ruby

Niente sentenza per il caso Ruby fino a dopo le elezioni. A sorpresa, questa mattina, si è ribaltato lo scenario che sembrava destinato a portare il processo a carico di Silvio Berlusconi a procedere a tappe forzate per arrivare a conclusione prima del 24 febbraio. È stato direttamente il tribunale presieduto da Giulia Turri a fare presente in udienza che una serie di altri impegni rendono impossibile arrivare non solo alla sentenza ma neanche alla requisitoria del pubblico ministero prima del voto per le politiche. Motivazione ufficiale: una delle tre giudici è stata trasferita su sua richiesta ad un'altra sezione, inoltre il 18 e il 25 febbraio la corte sarà impegnata in altri processi con imputati detenuti. Ma é difficile non vedere nella mossa del tribunale una svolta distensiva nei rapporti con la difesa, che stamane era tornata a chiedere una moratoria delle udienze per rispettare gli impegni elettorali sia dell'imputato che dei suoi legali di fiducia.

Il tribunale non ha formalmente fatto marcia indietro sulla sua decisione della scorsa settimana, in cui aveva deciso la prevalenza delle esigenze di speditezza del processo sugli impegni elettorali d Berlusconi. Ma di fatto disinnesca il rischio di una requisitoria o di una sentenza a ridosso del voto. E - ed è anche questa una sorpresa - la Procura non si oppone più di tanto: Ilda Boccassini declina l'invito a prendersi una pausa di riflessione prima della requisitoria, che le era stato rivolto dal pubblico ministero, ma di fatto si rimette alla decisione dei giudici. Non rifilate a noi la responsabilitá dello slittamento, dice in sostanza il procuratore aggiunto, ma fate un po' come volete. E così arriva il nuovo calendario delle udienze: le prossime saranno dedicate a interrogare la madre di Ruby e eventuali nuovi testimoni, poi si va diritti al 4 marzo.

Piero Longo, difensore di Berlusconi, insiste nella richiesta di una pausa elettorale, ma ormai é solo una questione di principio. L'obiettivo é raggiunto, e le iniziative che la difesa si preparava a prendere contro i giudici rientrano. Almeno per ora.

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