"Una ulteriore azione di sfascio per l'azione del governo". La prima reazione da sinistra alle dimissioni dei ministri del Pdl arriva dal segretario del Pd, Guglielmo Epifani, che contesta duramente la scelta, ricordando che così si apre "formalmente nei fatti una crisi", di cui si dovrà "valutare esattamente le conseguenze" e aggiungendo che diventa così "un passaggio obbligato" non andare al voto con la stessa legge elettorale.
Il premier Enrico Letta, ha dichiarato il segretario del Pdl Angelino Alfano, era stato avvertito in anticipo delle intenzioni del Pdl. Il premier ha subito chiamato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e detto che sarà necessario un chiarimento in Parlamento, rigettando poi le accuse sull'Iva mosse dal centrodestra. Per il primo ministro l'aumento della tassa è "ovviamente" colpa delle dimissioni in bianco presentate da senatori e deputati Pdl. Una nota da Palazzo Chigi ha sottolineato a tarda serata che "Berlusconi per cercare di giustificare il gesto folle e irresponsabile di oggi, tutto finalizzato esclusivamente a coprire le sue vicende personali, tenta di rovesciare la frittata utilizzando l’alibi dell’IVA".
dimettere i propri parlamentari mercoled, fatto senza precedenti, che priva il Parlamento e la maggioranza della certezza necessaria per assumere provvedimenti che vanno poi convertiti. Per
questo, ieri si era deciso di andare al chiarimento parlamentare e si era concordemente stabilito di postporre a dopo il voto in Parlamento i provvedimenti economici necessari
Il viceministro dell'Economia Stefano Fassina ha dichiarato che "qualunque persona di buon senso vorrebbe evitare lo scioglimento delle Camere, perchè tra due settimane bisogna presentare la Legge di Stabilità che per questo Paese non è un documento accessorio". Ha ribadito, come Epifani che "un altro giro di elezioni con l’attuale legge elettorale ci consegnerebbe un Parlamento impallato".
Il segretario della Lega, Roberto Maroni, ha apprezzato la scelta del Pdl e chiesto di andare subito a elezioni.
Ha poi auspicato che non si arrivi a un Letta Bis, preoccupato che "soprattutto al Senato c’è chi non vuole lasciare il 'cadreghino'".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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