Imu, prima rata abolita poi scatta la Service tax

Il sottosegretario Baretta anticipa i piani sulla tassa per la prima casa

RomaRata Imu di giugno abolita definitivamente, poi riforma complessiva con la Service tax di tipo federalista. Il percorso che porterà alla riforma della tassazione sulla casa è delineato. Mercoledì prossimo, ha annunciato il premier Enrico Letta, ci sarà il Consiglio dei ministri che varerà il pacchetto che comprende anche l'Iva.

Per quanto riguarda l'Imu si parte con la cancellazione della rata che era stata rinviata a settembre, ha spiegato ieri il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta. «Il 16 settembre scatterà il pagamento della rata sospesa a giugno. Per quella data bisogna trovare 2,4 miliardi, se non vogliamo che gli italiani paghino». Poi si dovrà lavorare alla riforma della tassazione sulla casa, varando la Service tax già da settembre, in modo da arrivare a dicembre, quando è previsto il pagamento dell'altra rata, con il nuovo regime. Il governo punta a chiudere tutta la partita mercoledì (si era ipotizzato di rinviare la riforma complessiva) anche perché i Comuni devono presentare i bilanci entro settembre.

Sul percorso individuato dal sottosegretario Pd è d'accordo anche il capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta. Ma non sulle cifre. «Sull'agenda economica d'autunno del governo, bene il sottosegretario Baretta, che ci anticipa la decisione di stanziare 2 miliardi per non far scattare la clausola di salvaguardia con la quale è stato sospeso il pagamento della rata di giugno». Ma «non giochiamo con i numeri. L'eliminazione dell'Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole deve essere strutturale e non riguardare solo il 2013». La Service tax per il Pdl dovrà prevedere lo sgravio per gli immobili previsto dal federalismo fiscale e votato da tutto il Parlamento nella scorsa legislatura, cioè 4 miliardi.

Nel conto Baretta include la sterilizzazione definitiva dell'Iva che vale un miliardo, il rifinanziamento della Cassa integrazione guadagni, poi la copertura per l'abolizione della Tares e il provvedimento sugli esodati. La coperta corta e la Service tax lascerebbe ai sindaci la possibilità di applicare in parte o escludere del tutto le prime case e quindi avrebbe bisogno di minori coperture.

Una soluzione che per Brunetta è quella preferita «dagli uffici tecnici del ministero dell'Economia e delle finanze, retto, appunto, da un ministro tecnico. Ma a quegli stessi uffici, che hanno elaborato la proposta, ricordiamo che il loro compito non è decidere, ma trovare le risorse per implementare le decisioni prese dalla politica».
I nodi saranno sciolti nella prossima riunione della cabina di regia. Certa la convocazione, ma la data è ancora da decidere.

Una soluzione sull'Imu è comunque auspicata dalle categorie interessate. Il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani ieri si è detto d'accordo con una Service tax federalista che consenta di superare l'Imu.

Ma «bisogna convincere l'Anci», quindi i Comuni, «a rinunciare ad un federalismo, com'è avvenuto, di imposte aggiuntive», a favore di un federalismo «competitivo». Quindi, dove convenga abbassare le tasse, non aumentarle.

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