Roma - «Trovo che il fatto che un magistrato in ruolo anche se in ferie partecipi a una manifestazione con le bandiere di partito organizzata apertamente contro una parte politica e contro un governo sia scandaloso».Daniela Santanchè, deputata del Pdl, non ha sopportato lo spettacolo di Antonio Ingoria sabato alla manifestazione della Fiom di Roma. E chiede al Csm di aprire una procedura contro l’ex procuratore di Palermo,oggi in carico alla Procura di Aosta. «Se il Csm non farà nulla sarà preoccupante».
Perché preoccupante?
«Perché vorrà dire che qualsiasi magistrato può fare quello che vuole. Peraltro Ingroia non si è limitato a una partecipazione silente alla manifestazione di sabato. No, ha rilasciato anche qualche dichiarazione. Ma lui non è più un leader politico, non può farlo».
Lui dice che era lì «al fianco del lavoratori, che sono i cittadini italiani che più pagano la crisi del Paese a causa delle politiche di rigore».
«Questo è l’aspetto che più mi fa infuriare di questa vicenda. Stiamo vivendo una crisi economica paurosa. Ingroia ha già beneficiato di una lunga aspettativa per condurre la sua campagna elettorale di odio contro un nemico. Ora, appena ritornato in servizio come magistrato, se ne va in ferie».
Lui direbbe che sta solo avvalendosi dei suoi diritti...
«Sì, ma è un pessimo esempio del mondo in cui possa essere inteso l’interesse pubblico da parte di un servitore dello Stato peraltro molto ben pagato. E un affronto nei confronti di tutti quelli che stanno soffrendo e di tutti i lavoratori in genere. Ingroia sabato era circondato da lavoratori che guadagnano 1.300 euro al mese, da precari, da disoccupati e dice di essere andato lì per loro. Ma mi sarei aspettata che venisse sonoramente fischiato da chi gli stava attorno. E invece no».
Però non è stato nemmeno osannato.
«Non mi importa. Trovo che non fosse quello il posto giusto per lui, né come magistrato né come politico. Ingroia non era degno di stare là. Un lavoratore comune che si comportasse come si è comportato lui nell’ultimo anno verrebbe probabilmente licenziato dal datore di lavoro».
Quanto conta nella sua rabbia il fatto che Ingroia è notoriamente un magistrato antiberlusconiano?
«Ingroia è la manifestazione plastica di quello che noi diciamo da anni, cioè che una parte della magistratura, per fortuna piccola, che utilizzano la magistratura per fare politica e per rovesciare l’esito delle urne. La manifestazione plastica della persecuzione giudiziaria nei confronti di Berlusconi. Ma la cosa si ritorcerà contro Ingroia. Sa che le dico?».
Che ci dice?
«Che ora chiunque debba essere processato da Ingroia per qualcosa che abbia a che fare con le sue idee avrebbe diritto a far valere il legittimo impedimento, visto che Ingroia si è dimostrato non esattamente super partes in un mestiere che fa dell’imparzialità la sua ragion d’essere».
Prima delle elezioni lei in una trasmissione radiofonica disse che Ingroia le faceva schifo, che è «il peggio del peggio», che sarebbe stato meglio vedere Cosentino che lui in Parlamento (in realtà non vediamo né l’uno né l’altro). Ma quanto le sta antipatico il magistrato siciliano?
«Guardi, non è una questione di antipatia umana. Io, se vuole saperlo, Ingroia non l’ho nemmeno mai conosciuto. Ma il punto non è quello.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.