Ancora un rimpatrio deciso dagli apparati di sicurezza italiani nei confronti di uno straniero, il 58esimo dall'inizio dell'anno. A dare l'annuncio è stato il ministero dell'Interno attraverso i suoi canali social, confermando che il nostro Paese è impegnato in un lavoro di controllo capillare del territorio per prevenire attacchi allo Stato. "Un 29enne tunisino è stato rimpatriato dalla frontiera aerea di Palermo, in esecuzione del provvedimento di espulsione del Prefetto di Ragusa. Lo straniero era già stato segnalato nell'ottobre 2022 dal comparto intelligence quale salafita e ricercato in patria per sospetta appartenenza ad una organizzazione terroristica", si legge nella nota.
La svolta è arrivata alcuni giorni fa, quando il tunisino è stato notato nuovamente dalle autorità, in quanto "verosimilmente intenzionato a commettere un'azione ostile sul territorio nazionale". A quel punto, è stato deciso per lui l'ingresso nel Cpr di Caltanissetta in attesa di rimpatrio verso il Paese di origine, che avverrà presumibilmente e nelle prossime settimane. "Salgono così a 58 i provvedimenti di espulsione eseguiti nel 2023 di persone pericolose per la sicurezza nazionale. Ancora una volta, strategica è la presenza dei Centri per i Rimpatri, strutture che tornano a beneficio non solo dell'Italia, ma dell'intera Unione Europea", conclude il comunicato del ministero dell'Interno.
Una sottolineatura non di second'ordine in considerazione del livello di allarme terroristico in molti Paesi europei. Nelle ultime ore la polizia di Parigi è dovuta intervenire per neutralizzare una donna velata che minacciava di farsi esplodere in una stazione cittadina all'urlo di "Allah Akbar". Si tratta di una donna già nota alle forze dell'ordine francesi per aver minacciato alcuni poliziotti in passato. Il pericolo più grave in questo momento storico è l'attivazione dei lupi solitari, elementi radicalizzati nel mondo islamico che sono pronti a intervenire nei Paesi del mondo occidentale, come già accaduto in Francia e in Belgio. L'estremismo islamico è un problema comune ed è la principale ragione per la quale gran parte dei Paesi ha sospeso i patti di Schengen.
Anche l'Italia ha agito in quella direzione, sospendendolo alla frontiera slovena, passaggio della rotta balcanica. Ma non è escluso, anzi, che nel cuore dell'Europa ci siano già cellule pronte ad attivarsi e a colpire, che devono essere disinnescate.
Sul territorio sono stati rafforzati i controlli sugli ingressi di irregolari via mare e nelle zone sensibili. A Modica è stato arrestato un marocchino per spaccio continuato di stupefacenti, iniziato nel 2016.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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