Hanno sempre viaggiato in parallelo. A volte la distanza tra i due si riduceva pure, ma non si sono realmente mai incontrati. E forse non succederà mai. Pierferdinando Casini e Luca Cordero Montezemolo sono due rette che viaggiano spedite in vista delle prossime elezioni politiche. Il primo lo fa in maniera faraonica, urlando ai quattro venti che dopo Monti c'è Monti e riproponendo vecchi personaggi e vecchie idee. Il secondo viaggia in sordina, nascosto dietro all'associazione Italia Futura, e firmando ogni tanto qualche papello sui quotidiani nazionali.
Il progetto di unire il leader Udc e Montezemolo (oltre ad altri esponenti della società civile) è naufragato.
Almeno a giudicare dal giudizio caustico apparso sul sito dell'associazione presieduta dall'ex presidente della Ferrari. Giudizio riferito alla convention Udc di Chianciano e dal cui titolo si può subito capire il pensiero del think thank montezemoliano: "La pesca a strascico di Casini e i docili tonni della società civile".Insomma, per l'associazione, la lista Italia di Casini non è altro che una riproposizione dei modelli politici del passato e non si capisce come mai "ai ministri e i vice ministri accorsi a Chianciano non sia venuto in mente di prendere del tempo per capire la reale concretezza dell’operazione prima di spendere il loro piccolo o grande patrimonio di credibilità?".
Poi la critica prende di mira Casini e il suo strenuo appoggio nei confronti di un Monti-bis: "Sul piano dei contenuti che poco o nulla è emerso dall’assise di Chianciano. Monti dopo Monti” è un programma davvero troppo scarno per una grande nazione...Insomma se al pescatore Casini va dato atto di aver fatto buona pesca con poca pastura, il fritto misto che esce dalle cucine di Chianciano rischia di essere una pietanza indigesta per gli elettori e per il paese".
Al di là di deduzioni e dietrologie, è certo che il presidente di ItaliaFutura, se nutre davvero ambizioni politiche, dovrà muovere qualche passo. È finito il tempo delle paginate sui giornali per invitare a un rinnovamento della politica. È finito il tempo delle lettere e dei proclami. Montezemolo è ora che scenda in campo direttamente, se non vuol lasciare a Casini gli onori della cronaca e se vuole - come spesso ha detto e ha scritto - "rifondare l’area moderata e liberale della politica italiana".
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