“Oggi la maternità è considerata un handicap e i figli un peso". Lo ha detto Francesca Romana Poleggi, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia, nel corso della conferenza 'Facciamo 31’ in cui sono stati illustrati i risultati di un sondaggio condotto dall’istituto diretto da Antonio Noto sulla percezione della natalità in Italia.
Finora la maternità non è stata protetta né dal punto di vista economico e sociale né ideologico. Abbiamo assorbito una ideologia nichilista e antinatalista che passa sicuramente per la rivoluzione sessuale di William Reich, che mette al centro l'individuo e il suo piacere”, ha aggiunto Poleggi prima che venisse illustrato il sondaggio di Noto. Secondo questa ricerca ben il 76% dei cittadini interpellati pensa che lo Stato dovrebbe dare più aiuti sociali, economici e psicologici alle donne incinte per offrire alternative concrete all’interruzione volontaria di gravidanza. Per il 71% degli intervistati lo Stato dovrebbe riconoscere la maternità come valore sociale, mentre il 57% pensa che la maggior parte delle donne sia indotta o costretta ad abortire. Gli italiani, insomma, hanno un orientamento pro life e il 62% ritiene che l’inverno demografico che stiamo vivendo debba essere una priorità per lo Stato. Questa percentuale sale all'81% per i giovani dai 18 ai 34 anni. I giovani, quindi, sono desiderosi di mettere su famiglia e questo a prescindere dal loro giudizio sull’aborto che, per il 59%, dovrebbe essere evitato, mentre il 58% è convinto che se le donne incinte avessero aiuti adeguati la maggior parte degli aborti sarebbe evitata. Pro Vita & Famiglia ha lanciato una petizione popolare, che ha già raggiunto le 300mila firme, proprio per incentivare questi aiuti.
Per il 58% dei cittadini, poi, si dovrebbero sensibilizzare le giovani donne al fine di disincentivare l'aborto, mentre per quasi 7 italiani su 10 oggi le giovani coppie non hanno sufficiente libertà di creare una famiglia. C’è, invece, un 87% che pensa che i sostegni economici previsti dallo Stato siano insufficienti. Addirittura l'80% delle donne pensa che non sia possibile conciliare maternità e lavoro, mentre il 77% pensa sia impossibile non avere ripercussioni sul lavoro in caso di figli.
Tra le cause dell’aborto vengono individuale difficoltà economiche, problemi per conciliare carriera e studio e difficoltà familiari. Il 36% degli intervistati ritiene che l'intervento più utile sia quello di dare maggiore flessibilità al lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.