Anno nuovo, vecchi volti da podio. I primi tre peggiori del 2023 sono tutte vecchie conoscenze della nostra rubrica. Uno di questi, Giuseppe Conte, lo abbiamo giusto premiato la scorsa settimana nell’edizione speciale che incoronava i peggiori di tutto l’anno. Ma andiamo con ordine e, come al solito, partiamo dall’ultimo classificato.
Al terzo posto questa settimana troviamo Beppe Grillo e la sua nuova “religione”. Tempo fa ai suoi aveva confidato di aver "aderito a una nuova confessione, l'altrovismo". Lo scorso 21 dicembre è tornato sui social con frasi in a dir poco confuse: "Oggi, alle ore 12 del giorno del solstizio d'inverno, l'Elevato ha costituito la Chiesa dell'Altrove. L'atto costitutivo della Chiesa dell'Altrove è stato consegnato agli Altrovatar e sarà divulgato il primo giorno delle rivelazioni". E nei giorni scorsi ancora: “Altrove ci si propone di essere o non essere: essere generosi, non essere poveri, essere gentili, non essere saccenti, essere limpidi, non essere falsi". Davvero incredibile: se ne inventa sempre una nuova. Ma sicuramente c'entrerà con lo spettacolo che sta per lanciare a teatro. La speranza è che non sconfini ancora una volta nella politica.
A proposito di politica grillina… ecco, al secondo posto, il numero uno del Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte, l’avvocato del popolo, è finito su tutte le pagine di giornale per la sua vacanza: hotel super lusso a Cortina. “Camere da mille euro a notte”, malignano sui social. “Camere da 2.500 euro a notte”, rilanciano altri. Solito tritacarne mediatico. Ma succede così se per mesi sei andato nelle principali piazze d’Italia a fomentare i percettori del reddito di cittadinanza e le fasce più disagiate contro il governo. Dopo tutto è tipico dei pentastellati, maestri del doppiopesismo! Poi, per carità, l’ex premier fa benissimo a godersi i suoi soldi. O a farsi ospitare dalla compagna Olivia, ereditiera di una famiglia di albergatori di lusso. L’importante è che poi non vada in giro per il Paese a fare la morale a tutti quanti.
Sul primo podio dei peggiori del 2023 non può che esserci il dem Matteo Orfini. Nei giorni scorsi si è messo a difendere a spada tratta gli eco-vandali che a capodanno hanno imbrattato con la vernice il Senato.
“Non è il mio modo di concepire le proteste - ha detto - ma mi sembra esagerata la criminalizzazione di queste persone”. E ancora: “Si arriva a certi livelli di provocazione proprio perché a monte è mancato l’ascolto”. Da non credere! Certo che il 2023 comincia proprio… male.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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