Continua l'occupazione del liceo Einstein di Torino. Il collettivo omonimo ha deciso di prendere possesso dei locali scolastici in segno di protesta ma contro il volere della maggior parte degli studenti, che oggi hanno organizzato un sit-in pacifico per poter tornare a scuola a seguire regolarmente le lezioni. Ciò che preoccupa dell'occupazione del liceo, sono gli infiltrati, ossia ben noti gruppi interni che niente hanno a che fare con la protesta studentesca ma sono stati chiamati a supporto di quella che gli stessi occupanti definiscono "atto politico". Con l'ingresso nella scuola dei gruppi esterni, il rischio è quello di un indottrinamento particolarmente rischioso, considerando che all'interno della scuola sono stati tenuti "corsi per la lotta No Tav". L'ultimo in ordine di tempo è stato un laboratorio sul 41-bis. Non un'iniziativa isolata, come si evince dallo striscione pubblicato dal collettivo del liceo Plauto di Roma. Nella foto, ripresa dai gruppi anarchici, un gruppetto di ragazzini non ancora maggiorenni regge uno striscione con su scritto: "Alfredo libero! No al 41-bis".
Questa mattina, negli spazi occupati dal collettivo di Torino, i presenti hanno assistito a una lectio magistralis incentrata sui motivi cardine che muovono le azioni di chi si batte per l'eliminazione del regime carcerario duro. Un tavolo di discussione, probabilmente senza contraddittorio, che si tiene nei giorni in cui l'Italia è piombata nel cupo periodo delle minacce allo Stato da parte di sedicenti anarchici, che millantano attentati a Bologna e mettono nel mirino i giudici, le forze dell'ordine, la stampa, la diplomazia e tutto l'apparato democratico italiano. All'interno del liceo Einstein sta operano il centro sociale Askatasuna, ben noto per le sue azioni contro la Tav in val di Susa, già definito dai giudici come "associazione a delinquere".
Comprensibile la preoccupazione degli studenti che non hanno aderito all'occupazione, che chiedono con forza di poter tornare sui banchi per dar seguito al diritto allo studio che, da giorni, gli viene negato da un manipolo di ragazzini supportati da gruppi esterni. È questo quello che denunciano nel loro manifesto dove viene espressamente sottolineato che "all'interno della scuola è stata registrata la presenza abusiva di organizzazioni esterne quali Askatasuna, Osa e studenti provenienti da altri istituti". Ma non solo, perché in quello stesso documento, gli studenti del liceo Einstein denunciano di aver "assistito in prima persona alla violenza che è stata usata nei confronti di insegnanti e studenti contrari, che si è manifestata anche verbalmente (insulti, minacce, cori offensivi...) e per iscritto".
Difficile credere che un gruppetto di liceali riesca a resistere per giorni e giorni all'interno di un liceo, respingendo la Digos,
senza un aiuto sostanzioso esterno. Ed è difficile anche credere che dietro non ci sia un'orchestra per la recluta di nuove leve da impiegare nelle manifestazioni in piazza, che si fanno sempre più dure.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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