Le posizioni anti-israeliane dell’Anpi destano sempre più preoccupazione. Dall’ostilità verso la Brigata ebraica si è passati all’organizzazione di un convegno sul genocidio del popolo palestinese proprio nel giorno della memoria. Convegno che, probabilmente, non si terrà più.
Riavvolgiamo, per un attimo, il nastro. L’Anpi di Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, ha organizzato per il prossimo 27 gennaio, giorno della Memoria, un convegno dal titolo "Mai più: 80 anni fa lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti -Oggi il genocidio del popolo palestinese da parte dello stato di Israele". Il Circolo Ricreativo Culturale dell'Antella di Bagno a Ripoli, però, ha negato la disponibilità ad ospitare l'iniziativa che aveva visto la contrarietà del sindaco renziano del paese, Francesco Casini. L’equiparazione della Shoa ai bombardamenti su Gaza era effettivamente troppo audace. "Ottant'anni fa lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti. Oggi il genocidio del popolo palestinese da parte dello Stato di Israele - si legge in un volantino dell’associazione dei partigiani - la Giornata della Memoria accomuna due tragedie disumane che offendono e feriscono la coscienza di ogni individuo". Non è l’unico episodio.
L’Anpi è presente ormai sistematicamente a tutte le manifestazioni filo-palestinesi organizzate dall’estrema sinistra. Anche la settimana scorsa una delegazione Anpi dei Castelli Romani ha sfilato al corteo organizzato dai centri sociali e da partiti come Potere al Popolo e Rifondazione Comunista. “È evidente che dopo il 7 ottobre l’antisemitismo è emerso in maniera drammatica e in forme molto strane”, dichiara Stefano Parisi che domenica presenterà l’associazione filo-israeliana 7 ottobre. “Non è la prima volta che l’Anpi ha un atteggiamento di questo tipo. Non dimentichiamoci che, a Roma, ha sempre vietato che la brigata ebraica partecipasse alla manifestazione del 25 aprile”, ricorda Parisi che osserva: “C’è molto antisemitismo di sinistra in Italia e in Europa. Basti pensare a quel pezzo di sinistra che si batte per i diritti delle donne e degli omosessuali sono contro Israele, Paese dove si svolge il più gay Pride.
Sono, invece, a favore di Hamas che ha un rigido sistema patriarcale e che ha bandito gli omosessuali”. Secondo Parisi è necessario portare avanti un lavoro di verità sui giovani (e non solo) e questo è uno dei motivi per cui ha dato vita all’associazione 7 ottobre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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