L'appello di Benedetto XVI: "Basta con le violenze in nome di Dio"

Il Papa durante la benedizione Urbi et Orbi: "La pace germogli nella Terra dove è nato il Redentore, ed Egli doni a Israeliani e Palestinesi il coraggio di porre fine a troppi anni di lotte e di divisioni"

L'appello di Benedetto XVI: "Basta con le violenze in nome di Dio"

Un appello contro le guerre fatte in nome della religione e una preghiera per tutti i profughi. Ma anche la pace in Medio Oriente e un maggior impegno degli italiani per il bene comune. Sono questi alcuni dei temi elevati da Papa Benedetto XVI durante l'omelia della notte di Natale nella basilica di San Pietro e oggi durante la benedizione Urbi et Orbi.

Questa mattina il Pontefice ha esortato gli italiani a recuperare "lo spirito di collaborazione per il bene comune" e a riflettere "sulla gerarchia di valori con cui attuare le scelte più importanti". Nel suo augurio di buon Natale agli abitanti di Roma e dell'Italia, il Pontefice ha auspicato che "l'amore di Dio per gli uomini ravvivi la volontà di essere solidali e doni a tutti la speranza che viene da Dio".

Poi il Papa è tornato a parlare di pace e Medio Oriente: "La pace germogli nella Terra dove è nato il Redentore, ed Egli doni a Israeliani e Palestinesi il coraggio di porre fine a troppi anni di lotte e di divisioni, e di intraprendere con decisione il cammino del negoziato".

Poi un pensiero per tutti quei paesi, come il Mali e il Kenya, in cui i crtistiani sono sotto attacco e un appello per la pace in Siria: "cssi lo spargimento di sangue in Siria, si facilitino i soccorsi ai profughi e agli sfollati, e tramite il dialogo si persegua una soluzione politica al conflitto".

"Le spade siano forgiate in falci, al posto degli armamenti per la guerra subentrino aiuti per i sofferenti. Illumina le persone che credono di dover esercitare violenza nel tuo nome, affinché imparino a capire l'assurdità della violenza". ha detto il Pontefice ieri sera.

No alle violenze in nome di Dio, ma no anche all'assenza di Dio. "Dove non si dà gloria a Dio, dove viene dimenticato o addirittura negato, non c'è neppure pace - ha spiegato il Santo Padre -. Se un qualche uso indebito della religione nella storia è incontestabile, non è tuttavia vero che il no a Dio ristabilirebbe la pace".

In cima alla lista dei paesi coinvolti da conflitti, tutte le terre del Medio Oriente. "Preghiamo perché Israeliani e Palestinesi possano sviluppare la loro vita nella pace dell'unico Dio e nella libertà.

Preghiamo anche per i Paesi circostanti, per il Libano, per la Siria, per l'Iraq e cosìvia: affinché lì si affermi la pace".

Poi un appello per tutti i profughi: "Quando si respingono profughi e immigrati, non è forse proprio Dio stesso ad essere respinto da noi?", ha chiesto Benedetto XVI ai fedeli.

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