Milano - Stefano Boeri sogna di «riprogettare l'Italia». All'archistar continua a stare stretto il ruolo da assessore della giunta Pisapia. Continua a ripetere che le ambizioni romane non sono (attualmente) nel suo dna, «voglio continuare ad occuparmi di Cultura per Milano». Ma la settimana scorsa intanto ha presentato il suo libro, un sunto delle buone idee per una «nuova politica», che deve essere «visionaria e insieme pragmatica», capace «di reinventare un futuro diverso da quello che immaginavamo. Meno ricco». Che sia capace, come dice nel titolo, di Fare di più con meno. Ecco. Peccato che dalle parole ai fatti, l'assessore scivoli. Come se non bastassero i consulenti imbarcati dal 2011 a Palazzo Marino da lui e colleghi di giunta, prima che finisca l'anno è riuscito a concedere un ultimo contrattone d'oro. Durata dell'incarico «di tipo occasionale»: dal 12 novembre al 31 dicembre, tolte le domeniche e le feste di Natale, sarà un mese di lavoro scarso. Spesa complessiva: 6.666 euro. Non male in tempi di crisi e spending review. La dottoressa in questione dovrà gestire progetti europei in campo culturale, «iniziative legate alle reti culturali italiane ed internazionale».
Fare di più con meno a quanto pare non era possibile. Nella delibera votata dalla giunta Pisapia si precisa che «pur nel contesto delle scarse disponibilità economiche e finanziarie» l'impegno «fondamentale dell'amministrazione» sul versante della cultura è quello di «continuare e rafforzare le direttrici che hanno caratterizzato Milano come città d'arte, scienza e cultura». E il tentativo di trovare tra i circa diciottomila dipendenti di Palazzo Marino una figura che fosse in grado di svolgere nel prossimo in un mese i risultati che a quanto pare ci si aspetta dalla nuova super-consulente «ha dato esito negativo».
Avanti un altro, dunque. Stefano Boeri era già stato criticato tempo fa per un'altro super stipendio, quello ad una pr di comunicazione scelta sempre all'esterno del Comune. Un co.co.co. da settemila euro al mese. Stessa cifra riservata ad un altro consulente esterno arruolato di recente da Giuliano Pisapia, Gianfranco Chicco si occupa dell'immagine dell'ente sul web. Il contratto scade a fine dicembre poi si vedrà, per ora il guru di Twitter e Facebook ha già guadagnato 42mila euro lordi. Sempre tra le infornate di fine anno: costa cinquantamila euro all'anno «il signore degli orari». Un esperto arruolato fuori da Palazzo Marino un paio di settimane fa dal settore Tempo libero come «supervisore del Piano territoriale degli orari».
Il centrosinistra che ululava contro gli sprechi dell'era Moratti, stranamente è muto. La giunta arancione ribadisce che il testo unico degli enti locali consente le assunzioni esterne, e la spesa per le consulenze è ancora ben sotto il conto presentato dalla vecchia amministrazione.
Ma persino il presidente del consiglio comunale, Basilio Rizzo, storico esponente della sinistra radicale, a inizio anno prese carta e penna per esprimere al sindaco Pisapia tutto il suo disagio di fronte a quei precari d'oro che entrano ed escono dal Palazzo. Ma la lettera si dev'essere persa lungo i corridoi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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