Ecco chi era il senatore Bruno Astorre

Bruno Astorre ha fatto tutta la "gavetta" politica, cominciando come consigliere comunale a Colonna fino all'elezione in Senato nel 2013 col Pd

Ecco chi era il senatore Bruno Astorre

Bruno Astorre avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 11 marzo. Nato a Roma nel 1963, è stato eletto per la prima volta in Senato nel 2013 sotto le insegne del Partito democratico. Con in tasca una laurea conseguita presso l'università Luiss in Economia e commercio con il massimo dei voti, ha sempre preferito il mondo della politica a quello della libera professione. Meno di due anni fa, il 4 settembre 2021, ha sposato Francesca Sbardella, compagna di partito che poco dopo le nozze è stata eletta sindaco di Frascati.

Nel 1995 viene eletto consigliere comunale a Colonna, piccolo centro storico non distante da Roma, sua città di residenza, con il Partito popolare italiano. Tre anni più tardi, nel 1998, arrivò a sedere sugli scranni del Consiglio provinciale di Roma, dove risultò l'eletto con il numero maggiore di voti. La sua è stata una scalata ininterrotta e costante, che nel 2003 l'ha portato a diventare consigliere regionale del Lazio con La Margherita. Due anni più tardi venne rieletto nelle liste de L'Ulivo e divenne in seguito assessore ai Lavori Pubblici nella giunta Marrazzo. Mantenne questo incarico fino a quando subentrò a Guido Milana come presidente del Consiglio regionale del Lazio, nel 2009. Con il cambio della guardia in Regione Lazio nel 2010, Bruno Astorre venne rieletto consigliere regionale, risultando ancora una volta l'eletto con il maggior numero di voti e divenne vicepresidente in quota minoranza.

La sue esperienza durò due anni in quel consiglio regionale e finì con le dimissioni di Renata Polverini, nel 2012. A quel punto decise di candidarsi alle primarie del Pd che avrebbero scelto i candidati alle successive elezioni politiche: arrivò terzo e strappò un posto nella lista regionale per il Senato. Nel 2013 venne quindi eletto senatore nella circoscrizione Lazio e poi nominato membro della commissione di vigilanza di Cassa depositi e prestiti. Nello stesso anno divenne anche membro della direzione nazionale del Pd. Tentò la ricandidatura nel 2018 e venne rieletto senatore: durante quella legislatura è stato parte della commissione lavori Pubblici. Alla fine di quell'anno venne eletto segretario regionale del Pd per il Lazio. Un riconoscimento alla sua carriera politica sempre pulita e senza mai ombre, che ha avuto come fulcro principale la costante presenza sul territorio.

Alle ultime elezioni è stato candidato a Palazzo Madama dal Pd come capolista

nel collegio plurinominale Lazio 02. La sua carriera è sempre stata ineccepibile, come dimostra la stima di tutti i colleghi di parlamento di ogni schieramento politico, che oggi si trovano attoniti davanti a palazzo Cenci.

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