"Il Consiglio regionale costa 140 milioni di euro all’anno. Io ho eliminato gli sprechi in giunta, ora anche il Consiglio regionale faccia la propria parte, riduca consulenze e compensi vari. Oppure intervengo io". In una lunga intervista rilasciata al Messaggero nei giorni scorsi, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini aveva annunciato un giro di vite per dare un taglio agli sprechi. Basta dare un'occhiata ai numeri del Consiglio regionale per capire che si tratta di un'operazione titanica e, proprio per questo, irrinunciabile.
L'ufficio di presidenza
Secondo i dati elaborati dalla Regione e pubblicati oggi dal Messaggero, nel 2010 l’assemblea elettiva del Lazio è costata ai contribuenti 138.593.703 di euro e nel 2011 141.395.795. Tanto per capirci: ogni cittadino del Lazio spende 24 euro all’anno per mantenere il Consiglio regionale, oltre il doppio di quanto sborsano i residenti nelle altre Regioni d'Italia. Nelle ultime ore è finito nell'occhio del ciclone proprio il presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese. "Otto collaboratori per la Polverini e 115mila euro di spese di rappresentanza, zero per le consulenze direttamente dipendenti dalla presidente - si legge sul Messaggero - Abbruzzese ha uno staff di 18 collaboratori, un milione e mezzo di euro di spese di rappresentanza e 466mila euro per le consulenze". Non solo. Il presidente del Consiglio regionale ha uno stipendio d'oro: quasi 21mila euro lordi al mese, ovvero 251mila euro all’anno. Insomma, Abbruzzese guadagna poco meno del presidente americano Barack Obama (275mila euro). E i due vicepresidenti del Consiglio? Il democratico Bruno Astorre e il centrista Raffaele D’Ambrosio guadagnano poco più di 20mila euro lordi al mese. I tre consiglieri regionali segretari (la pdl Isabella Rauti, Gianfranco Gatti della Lista Polverini e il dipietrista Claudio Bucci) portano a casa oltre 19mila euro lordi al mese. "In totale - fa notare il Messaggero - l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha a disposizione uno squadrone di 72 dipendenti e 21 consulenti".
I soldati semplici
Grazie alle 19 commissioni (con un presidente e due vicepresidenti ciascuna) e ai 17 gruppi consiliari (tutti con un proprio capogruppo), i settanta consiglieri regionali possono godere delle indennità aggiuntive. Il Messaggero ha fatto una simulazione piuttosto precisa di quello che i "soldati semplici" della Regione Lazio dovrebbero portarsi a casa ogni mese: "All’indennità di carica di poco più di 9mila euro si aggiungono la diaria di 3.500 euro, l’indennità di funzione (l’esempio preso è quello dei 38 vicepresidenti di commissione), indennità chilometrica (70 chilometri, 320 euro), più altre voci che fanno capo a due differenti leggi che sommate arrivano ad altri 4.800 euro". Il risultato finale? Euro più, euro meno: 18.675 lordi, ovvero 13.321 netti.
Il meccanismo dei monogruppi
Va detto subito: in futuro non ci sarà più. Il meccanismo dei monogruppi è stato eliminato. In cosa consiste? Qualora nel corso della legislatura un consigliere dovesse decidere di lasciare il proprio partito e aprire un nuovo gruppo, diventerebbe capogruppo di se stesso trovandosi a gestire uno staff di sette persone. Ad oggi, nella Regione Lazio, i monogruppi che non sono stati eletti dai cittadini, sono ben cinque e costano quasi 19 milioni di euro all’anno. "Ma il vero buco nero - spiega il Messaggero - sono gli 8.900.000 euro alla voce 'costo attività dei gruppi consiliari'.
Vengono divisi in base alla grandezza del gruppo, gestiti e concessi ai consiglieri dai rispettivi capogruppo. Nessuno in realtà controlla come vengono spesi: certo, c’è un rendiconto, ma nessuno va a verificare le ricevute, basta un’autocertificazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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