Lega, Boni: "Io innocente" Salta la mozione di sfiducia, ma lascia il capo segreteria

Lettera del presidente del Consiglio regionale lombardo, indagato per corruzione, ai consiglieri: "Sfido chiunque a trovarmi soldi illeciti". Ma si dimette il capo della sua segreteria

Lega, Boni: "Io innocente" Salta la mozione di sfiducia, ma lascia il capo segreteria

"Perché non mi dimetto? Perché sono innocente". Inseguito dai giornalisti nel foyer del Pirellone, il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Davide Boni viene assediato dalle telecamere. A fatica riesce a raggiungere il suo ufficio dietro l'Aula "scortato" da numerosi commessi. "È tutto scritto nella lettera, che è quello che avrei letto in Aula, di più non posso dire", si limita ad aggiungere l'esponente leghista, indagato per corruzione, rifacendosi alla mail inviata questa mattina a tutti i consiglieri regionali. Tuttavia, la bufera che si è abbattuta settimana scorsa sulla Regione Lombardia non sembra calmarsi. Non appena il Pdl Carlo Saffioti dichiara "non ammissibile" la mozione urgente di sfiducia delle opposizioni nei confronti di Boni, si dimette Dario Ghezzi, capo della segreteria dello stesso Boni.

"Non mi sentirete parlare di complotti nè tanto meno di critiche per un uso strumentale della giustizia dei magistrati inquirenti. Ho sempre avuto rispetto del loro operato e non vedo perché dovrei cambiare opinione in questo momento". Eppure, nella mail spedita questa mattina, Boni spiega che le accuse che gli vengono mosse "non hanno la minima influenza" sul suo ruolo di rappresentante di garanzia. Non solo. Ribadisce anche la propria estraneità ai fatti contestati e sottolinea che anche il suo precedente ruolo di assessore all’Urbanistica non gli dava i poteri di fare ciò che gli viene contestato. Nell'attuale ordinamento dell’assessore non riveste, infatti, il ruolo di organo dotato di poteri di amministrazione attiva. "Nei procedimenti di natura urbanistica la funzione della Regione è circoscritta - fa notare - mentre è valorizzato il contributo degli enti locali". Quanto alle presunte somme di denaro ricevute l’esponente leghista sfida chiunque "anche a trovare un solo euro nelle mie tasche che non sia frutto del mio lavoro o, per quanto riguarda il mio partito, che non sia frutto di versamenti o elargizioni ufficiali e dettagliatamente documentabili".

In mattinata viene respinta la mozione urgente di sfiducia. Saffioti spiega che tecnicamente non è prevista dal regolamento regionale la possibilità di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio "proprio per il ruolo di garanzia che il presidente ricopre". Ma scoppia subito la bagarre. Secca la replica del capogruppo del Partito democratico Luca Gaffuri che parla di "mancanza di rispetto verso l’aula".

In una conferenza stampa convocata a margine del Consiglio regionale le opposizioni tornano a chiedere le dimissioni di Boni. "Boni rifiuta il confronto, si dimetta", attaccano i capigruppo di Pd, Sel, dipietristi e Udc.

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