Continua lo spoglio delle schede elettorali che consegneranno ai comuni italiani coinvolti nei ballottaggi il nome dei nuovi sindaci.
E se sembra confermato l'exploit dei grillini, che allo stato attuale delle cose otterrebbero la poltrona di primo cittadino di Parma, la sfida più importante che attendeva il Movimento5Stelle, a portare a casa una delusione cocente è la Lega, che perde tutti e sette i ballottaggi nei quali sono coinvolti i candidati lumbard.
Stando ai dati giunti in via Bellerio, dove i vertici del partito - da Umberto Bossi Bossi a Roberto Maroni - stanno attendendo i risultati, sarebbero perse tutte le sfide elettorali. I candidati padani erano in lizza per la poltrona di sindaco a San Giovanni Lupatoto (Verona), Thiene (Vicenza) Tradate (Varese), Meda
(Monza) Cantù (Como), Senago (Milano) e Palazzolo sull’Oglio (Brescia).
Dietro la sconfitta della Lega non è difficile notare l'ombra gettata sul partito dallo scandalo che ha coinvolto Belsito e Bossi. Lo sa bene Matteo Salvini, che parla di una "campagna elettorale difficile e complicata per gli errori di qualcuno". E invita però a ripartire "dai 374 sindaci della Lega che partecipano alla fase nuova del Carroccio che guarderà molto di più al Nord e ai comuni".
Nonostante la sconfitta, Salvini spinge per una Lega dura e pura. Un'alleanza con il Pdl? Non ci pensa neppure: "Nessun pentimento". Quello che contesta Salvini è l'appoggio al governo Monti: "Non possiamo allearci con chi sta dissanguando i Comuni e svuotando le casse comunali con le tasse".
Sulla sconfitta della Lega arriva anche il commento di Roberto Maroni, che addossa parte della colpa alle vicende giudiziarie della famiglia Bossi. "La notizia dell’avviso di garanzia a Bossi e ai suoi figli non ha aiutato, ma ha determinato un ulteriore allontanamento dalla Lega".
Maroni riprende il discorso di Salvini sulle alleanze future, ma le sue parole non lasciano intendere più di tanto sul futuro politico del partito. Le alleanze future, sottolinea, saranno decise dal congresso federale di fine giugno e coinvolgeranno "chi rappresenta la società del nord". Né destra, né sinistra, perché i lumbard, nomen omen, sono "un partito padano", disposto a legarsi solo a chi faccia gli interessi dei propri cittadini.
Il Movimento5Stelle ha indubbiamente riscosso più di un successo in questi ballottaggi.
E Maroni è pronto a riconoscerlo: "Non demonizzo Grillo, anzi". E la curiosità è quella di capire "cosa farà e perchè i cittadini di Parma hanno dato questo voto". Perché ridurre i grillini a l'espressione "di una protesta" non spiega i risultati ottenuti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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