Lega in piazza a Torino: attacco alla democrazia

Dopo la sentenza del Tar che ha annullato il voto del 2010, il Carroccio non ci sta e grida al complotto

Lega in piazza a Torino: attacco alla democrazia

La Lega non ci sta e contesta duramente la sentenza del Tar che ha annullato il voto del 2010. Per questo ha chiamato a raccolta eletti e simpatizzanti, a Torino, per una fiaccolata contro quella che chiama un "attacco alla democrazia". Lo si legge sopra uno dei due striscioni che apre la fiaccolata organizzata dal Carroccio per protestare contro la decisione dei giudici amministrativi. In prima fila il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, e il segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini. Presenti anche alcuni esponenti della giunta di centrodestra, tra cui il vicepresidente della Regione, Gilberto Pichetto, e l’assessore al Lavoro, Claudia Porchietto. "Stanno cercando di fare un golpe - tuona Cota - e noi scendiamo in piazza per difendere la democrazia e il voto dei piemontesi". Alla manifestazione partecipano anche il governatore del Veneto, Roberto Zaia, e i principali leader del Carroccio, accanto a molte persone che vogliono testimoniare così la loro solidarietà al governatore. "Questa sentenza del Tar è una vergogna - ha aggiunto Cota - un sopruso, ma io non mollo: non è una questione personale, ma di difesa dei principi e della democrazia".

Le elezioni regionali del 2010, in Piemonte, sono state "regolari" e nessuno "ha mai contestato la mia vittoria elettorale", precisa il presidente della Regione Piemonte. "E poi - puntulaizza - non si valutano le irregolarità accertate dalla Cassazione di una lista della candidata Mercedes Bresso". "È una vergogna - protesta Matteo Salvini - solo in Italia e in Corea del Nord il libero voto dei cittadini non è rispettato". Il segretario della Lega alla partenza del corteo sottolinea che "le colpe della sinistra non esistono ma se qualcuno della Lega fa qualcosa, lo massacrano. Le elezioni si faranno alla fine del mandato, nel 2015".

"La prossima volta che toccheranno un leghista - prosegue il segretario del Carroccio - mille, 2mila, 10.000 persone si mobiliteranno, pacifiche ma non tanto. Qualcuno dovrà avere paura, ma la paura fa bene".

Venerdì Mercedes Bresso aveva replicato a muso duro alla protesta del Carroccio: "Qualcuno ha governato indebitamente per quattro anni e adesso si stupisce del fatto di dovere lasciare il mandato un po' prima. Considero inverosimile l’atteggiamento per cui i giudici sono sempre comunisti, il segretario della Lega e Cota delirano.

A mia memoria - aveva rimarcato - le prime elezioni regionali annullate furono quelle del Molise, dove era stato eletto un candidato di centrosinistra. Credo che Cota dovrebbe ammettere la situazione e portarci rapidamente alle elezioni".

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