Una legge per regalare una lingua ai sordi

Iniziativa a tutto campo dell'Ente Nazionale Sordi per mobilitare il Parlamento a favore del riconoscimento della Lis, la lingua dei segni. "Servono interpreti nelle istituzioni e nei luoghi pubblici per regalare diritti ai non udenti"

«I sordi sono cittadini non pienamente integrati, perché non possono interloquire con chi non conosce la lingua dei segni. Ecco perché chiediamo che lo Stato dia dignità a questo linguaggio, dando la libertà, ai non udenti, di scegliere il mezzo di comunicazione che preferiscono». Costanzo Del Vecchio, segretario nazionale dell'Ente Nazionale Sordi Onlus, intervenendo al convegno «Obiettivo Lis: un progetto di legge, un progetto di vita per l'abbattimento delle barriere della comunicazione», prova ad accendere i riflettori sulla necessità di regalare diritti alle persone non udenti. Con un obiettivo: il riconoscimento della Lis, la lingua dei segni. Il tentativo dell'Ente Nazionale Sordi-Onlus è quello di coinvolgere uno schieramento di parlamentari bipartisan, da Pd a Forza Italia, da Sel a Ncd, FdI e M5s, affinché si arrivi in tempi rapidi a un nuovo progetto di legge condiviso. «Le barriere della comunicazione - spiega il presidente dell'Ens, Giuseppe Petrucci - sono tutte quelle barriere che ai disabili sensoriali uditivi impediscono di comunicare e quindi di entrare in relazione con chi ci circonda. Queste barriere - prosegue il presidente dell'Ens - sono superate quotidianamente dai sordi con diverse modalità e soprattutto con la Lingua dei segni italiana la lingua utilizzata quotidianamente dalla larga maggioranza dei sordi: la Lis. consente la piena accessibilità alle persone sorde». «Purtroppo, però, non è ancora riconosciuta dall'Italia come lingua sebbene lo Stato abbia recepito la Convenzione dell'Onu che impegnava gli Stati membri a fare questo nei singoli Stati». La proposta di Legge pensata dall'Ens e inviata a tutti i parlamentari, ha come obiettivo il riconoscimento della Lis, «ma anche di stabilire un principio: la libertà di scelta di comunicazione per la persona sorda», rimarca Petrucci.

«I sordi, la stragrande maggioranza, desiderano esprimere il loro pensiero con la Lis avvalendosi di un interprete che traduca il concetto e le parole dei sordi». Inghilterra, Spagna, Grecia, Francia e non solo hanno riconosciuto la Lingua dei Segni dei loro Paesi. E «gli interpreti di Lingua dei Segni sono sempre più presenti nei telegiornali stranieri - ricorda Petrucci- come la recente conferenza del neo sindaco di New York, Bill De Blasio, che in occasione dell'emergenza neve ha fatto una conferenza stampa per informare i suoi concittadini e accanto a lui c'era un interprete per i concittadini sordi. Ma non è l'unico caso». «Oggi in Italia - prosegue ancora Petrucci - si può arrivare a una buona legge.

Abbiamo cercato di offrire un testo organico rispettoso di tutte le esigenze dei sordi, confidiamo che anche in Italia si possa avere il riconoscimento della Lis per un reale abbattimento delle barriere della comunicazione».

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