Il 25 settembre 2022 gli italiani sono andati al voto per rinnovare il parlamento e hanno scelto di dare la loro fiducia a Fratelli d'Italia e al suo leader, Giorgia Meloni, incaricata di formare il governo. A due anni di distanza, quella fiducia non solo non è stata intaccata dai provvedimenti dell'esecutivo ma è cresciuta. Non è così scontato che il partito vincitore delle elezioni aumenti il suo consenso durante la legislatura ma, anzi, è più facile che lo aumenti la compaggine dell'opposizione. Invece, per quanto riguarda Fratelli d'Italia e, in generale, la coalizione di Centrodestra, in due anni c'è stata una crescita importante. Queste sono le rilevazioni effettuate dagli istituti Demopolis (data di pubblicazione: 18 settembre), Eumetra (19 settembre), Piepoli (24 settembre), Quorum (23 settembre), SWG (16 e 23 settembre), e Tecnè (14, 17 e 21 settembre) e aggregate nella Supermedia Agi/YouTrend.
Fratelli d'Italia cresce di 3,5 punti percentuali rispetto al 2022, raggiungendo il 29,3% delle preferenze. Cresce anche Forza Italia, che arriva al 9.4% mentre perde poco più di mezzo punto la Lega, che resta comunque all'8,2%. Il totale percentuale della coalizione del Centrodestra raggiunge in questo modo il 47,9%, con un incremento del 4,1 per cento rispetto al 2022. Arrivati quasi al giro di boa, non solo è importante sottolineare l'incremento nel consenso nei confronti della coalizione ma anche che l'aumento di FdI non ha cannibalizzato gli altri partiti di maggioranza, il che significa che le nuove "simpatie" arrivano da altre parti. Diverso è lo scenario che si è delineato all'opposizione, sempre sencondo la Supermedia Agi/YouTrend.
Il Partito democratico di Elly Schlein, infatti, dal 2022 a oggi ha ottenuto una crescita importante, merito anche dell'avvicendamento tra il nuovo e il vecchio segretario e dello spostamento a sinistra del partito. Di contro, dal 2022 a oggi, il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte ha continuato l'inesorabile declino. Ed è interessante notare che l'aumento di 4,2 punti percentuali del Partito democratico sia quasi speculare alla perdita di 4,1 punti percentuali del Movimento 5 stelle. È come se ci sia stato un travaso di elettori da un partito all'altro, con il Pd che si è "mangiato" i voti del M5s, che dovrebbe essere uno dei suoi alleati nel campo largo.
Ma facendo i conti basilari, sommando le percentuali di preferenza della Supermedia dei partiti che dovrebbero prendere parte al Campo largo, anche considerando l'incremento di Avs, emerge come nemmeno con l'ammucchiata le opposizioni riuscirebbero a raggiungere il 48%, soglia di superamento dell'attuale maggioranza di governo. Si fermerebbero al 43,1%.
Ma considerando che le distanze tra Giuseppe Conte ed Elly Schlein sono sempre di più, come dimostrato il voto di oggi in parlamento per il Cda della Rai, senza il M5s, il Campo largo, che diventerebbe una sciapa alleanza tra Pd e piccoli partiti, arriverebbe al 31,8%. 16 punti in meno rispetto alla coalizione del Centrodestra.
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