La legge elettorale, il voto disgiunto e l’impatto dei "grillini". Sono queste le principali incertezze delle elezioni regionali in Sicilia. I dieci candidati si affrontano in un anomalo mix di alleanze spurie e di sondaggi contraddittori.
Gianfranco Miccichè, candidato per Grande Sud, Partito dei siciliani-Mpa, Fli e Mps dopo la sua rottura con il Pdl e appoggiato dal presidente uscente Raffaele Lombardo, si dice sicuro di vincere ma gli osservatori più accreditati danno per probabile un testa a testa tra l’ex presidente della Provincia di Catania Nello Musumeci e l’ex sindaco di Gela Rosario Crocetta.
Il Movimento 5 Stelle costituisce una delle incognite di questa tornata. Il partito di Beppe Grillo è infatti accreditato di una performance di altissimo livello, che potrebbe addirittura proiettarlo in vetta alle preferenze dell’elettorato. Non altrettanto, tuttavia, il candidato governatore del movimento Cancelleri, che secondo i sondaggi dovrebbe rimanere staccato dai principali concorrenti. Se ne desume che vi sarà un ampio ricorso al voto disgiunto, un’ipotesi che rende ancora più difficile fare delle previsioni.
Ne sono consapevoli i candidati più accreditati, che non a caso in questi giorni hanno ampiamente corteggiato il popolo dei grillini.
Musumeci si è appellato agli elettori del M5S affinché applichino a suo favore il voto disgiunto per evitare un governo delle sinistre, mentre Crocetta ricorda che "non è giusto biasimare Grillo. Se tanti elettori sceglieranno il Movimento 5 Stelle sarà solo ed esclusivamente per colpa della cattiva politica".
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