"Lo Stato italiano è sotto attacco, non dividiamoci". L'appello di Giorgia Meloni alla politica

Da Berlino, Giorgia Meloni fa il punto sulle tensioni e sulla situazione nel Paese, esortando le forze politiche a unire, non dividere, le forze contro il nemico comune

"Lo Stato italiano è sotto attacco, non dividiamoci". L'appello di Giorgia Meloni alla politica

Giorgia Meloni da Berlino risponde alle polemiche strumentali che in queste ore agitano i Palazzi e chiede unità per il bene e la sicurezza del Paese. "Lo Stato italiano è oggetto di attacchi da parte degli anarchici con l'obiettivo di rimuovere l'istituto del carcere duro. Un obiettivo al quale punta anche la mafia. Le minacce contro politici e funzionari stanno aumentando", ha ricordato Giorgia Meloni, che si è poi rivolta a tutte le forze poliriche: "Per questo che faccio un appello trasversale: non dividiamoci su questo. Se dovessi fare la lista di quello di cui sono accusata non finiremo più".

Quindi, nella sua veste istituzionale e senza fare distinzioni politiche, Giorgia Meloni ha proseguito: "Richiamo tutti alla responsabilità. Oggi ci sono due nuove persone sotto scorta e questo, a prescindere da qualsiasi valutazione che si può fare non è una vittoria per nessuno". Inevitabili in conferenza stampa le domande dei giornalisti al presidente del Consiglio in relazione alle ben note vicende parlamentari che interessano Giovanni Donzelli e l'opposizione. Ma su questo tema il premier ha sorvolato nel rispetto della conferenza in corso in un Paese straniero: "Siccome non credo che la stampa estera sia interessata a questi argomenti. Le rispondo domani mattina". Giorgia Meloni ci ha tenuto a sottolineare con fermezza che quanto sta accadendo, anche alla luce della "lista" affissa alle pareti della facoltà di Lettere occupata all'università La Sapienza di Roma, non dev'essere sottovalutato come, invece, in troppi stanno facendo.

Durante la conferenza stampa c'è stato modo di parlare anche della guerra in Ucraina, dove Giorgia Meloni si recherà prima del 24 febbraio. Il premier ha sottolineato l'importanza di costruire rapporti e dialogo ma senza far mancare il sostegno a Kiev, perché aiutare Kiev "è l'unico modo per portare la pace". Sui migranti, invece, il premier e il cancelliere hanno rinsaldato la collaborazione: "Sono convinto che quella della migrazione sia una sfida che in Europa possiamo superare solo insieme".

Poi, ha aggiunto: "Dobbiamo trovare un giusto equilibrio tra solidarietà e responsabilità", ha aggiunto il cancelliere, affermando che "chi non ha diritto di rimanere da noi deve tornare nel suo paese d'origine".

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