Oltre il danno la beffa. Fini è diventato il carneade della politica. Un leader in via d'estinzione a capo di un partito che perde pezzi. E soprattutto consensi. Ma questa non è una novità - ché ormai Fini è avvezzo a fallimenti e débâcle. Lo stupore lo procura invece l'ultimo sondaggio commissionato da Enrico Mentana per il Tg di La7. Che rileva non solo la continua e costante discesa di Futuro e Libertà verso l'abisso della poltica, ma soprattutto il sorpasso nei confronti di Fini ad opera - nientepopodimenoche - di Francesco Storace.
La Destra registra un incremento dello 0,1% e raggiunge il 2% dei consensi, mentre Fli perde lo 0,4% e arriva a malapena all'1,8%. Per carità, un sondaggio va sempre preso con le molle. Però i segnali che anticipavano una tale caduta libera di Fli c'erano tutti. E li aveva notati anche lo stesso Fini. E pensare che l'ex leader di An aveva buttato l'anima per la nuova creatura. Si era speso per ricompattare le varie correnti, aveva pensato Fli come un partito nato "per dare vita a un centrodestra diverso una volta che il berlusconismo sarà consegnato al giudizio dei posteri", come "il collante, il cemento dell'alleanza tra riformatori e moderati". Buoni propositi, tutti falliti.
Le prime avvisaglie del potenziale collasso di Fli, Fini le aveva avute all'indomani delle ultimi elezioni amministrative. Fu in quel momento che si esibì in una lodevole quanto drammatica ammissione di colpevolezza e fallimento dicendo: "Il risultato non è stato certo tale da farci sorridere, ha dimostrato una condizione di marginalità e in certi casi di ininfluenza. Non abbiamo intercettato un solo voto tra gli astenuti e chi ha votato Grillo".
Tabula rasa, insomma. Qualche tempo dopo, agli inizi di luglio e dopo mesi di letargo politico, Fini ha rimesso la testa fuori dalla presidenza della Camera per contare i suoi. Si è spaventato e ha trovato il deserto post-atomico. Con l'aggiunta che Casini se l'era data a gambe.
Adesso, sorpassato persino da Storace, Fini conta sempre meno. Il leader de La Destra, dopo anni di dura contestazione fin dai tempi del Msi, adesso gongola. E rincara la dose.
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