Lusi, è una voragine: spariti altri 50 milioni La Margherita: "Refusi"

Il Riesame: "Mancano all'appello altri 50 milioni di euro di cui non si conosce la destinazione finale". La Margherita replica: "Forse c'è un refuso"

Lusi, è una voragine: spariti altri 50 milioni La Margherita: "Refusi"

"Mancano all'appello altri 50 milioni di euro di cui non si conosce la destinazione finale". Ad affermarlo è stato il tribunale del Riesame nel provvedimento con cui ha confermato gli arresti domiciliari per Giovanna Petricone, moglie dell'ex tesoriere Dl, Luigi Luisi.

"La somma oggetto di depredazione", attribuita all’ex tesoriere della Margherita, "non era di soli 12 milioni di euro (come inizialmente ipotizzato, ndr) ma di circa 23, anche se mancano all’appello altri 50 milioni di euro di cui non si conosce la destinazione finale, posto che in quattro anni il patrimonio del partito è sceso da 88 milioni di euro a soli 15 milioni", scrive il Riesame.

Nelle motivazioni dell'ordinanza viene spiegato che Lusi all'inizio non mirava "al totale svuotamento delle casse del partito, la cui cifra complessiva era ingentissima: circa 88 milioni di euro, di cui 80 quale rimborso elettorale ed i rimanenti 8 quali contribuiti degli iscritti in altre voci, piuttosto puntava ad una predazione di minore entità, più facile da attuare senza essere scoperto e solo successivamente una volta sperimentata la "tenuta" del sistema predatorio, potrebbe ave deciso di andare ancora avanti nell'attività delittuosa".

Nel documento di 24 pagine, il Riesame elenca anche una serie di spese "a dir poco insensate" contestate a Luisi. In particolare si citano cene o pranzi da 2 mila euro che avevano "cadenze mensili e talvolta quindicinale". I giudici citano il pasto da "Mauro" del 13 ottobre del 2006, nonché quella al ristorante "La Rosetta" del 9 novembre dello stesso anno. Lusi, inoltre, ha speso circa 80 mila euro per una vacanza (dal 22 al 28 aprile del 2011) presso un resort alle Bahamas e 2.600 euro per una sola notte al Ritz Carlton di Londra il 29 marzo del 2011.

"Luigi Lusi si è trovato a poter maneggiare indisturbato un’ingentissima quantità di denaro, posto che Rutelli, Bocci e Bianco (cioè coloro che, per un verso o per l’altro, avrebbero avuto titolo ed esercitare un qualche controllo su di lui) avevano riposto in lui massima fiducia, così come l’avevano (incautamente) riposta anche nei due commercialisti amici del Lusi, già componenti del Collegio dei Revisori dei Conti del nuovo partito "Alleanza per l’Italià fondato il 22 ottobre 2009", conclude il Riesame.

La Margherita però replica che non si può parlare di 50 milioni di euro. Gli studi professionali a cui è affidata la predisposizione del bilancio consuntivo 2011, infatti, osservano che dai loro calcoli le somme sono diverse.

"Probabilmente si tratta di refusi", si legge in una nota, "Certamente non si può parlare di 50 milioni di euro: le variazioni del patrimonio della Margherita sono, senza alcun dubbio, da imputare - detratte le sottrazioni indebite già accertate a carico dell’ex tesoriere - alle normali spese dell’associazione per le attività politiche svolte e le spese di gestione del partito".

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