M5S pubblica l'indirizzo su Fb, la moglie del deputato Pd: "Ora ho paura per mia figlia"

La moglie di Faraone scrive una lettera al grillino Nuti dopo la pubblicazione su Facebook dell'indirizzo di casa e della targa dell'auto

M5S pubblica l'indirizzo su Fb, la moglie del deputato Pd: "Ora ho paura per mia figlia"

Il deputato piddì Davide Faraone, ora componente della segreteria di Matteo Renzi, ha denunciato il presidente del gruppo M5S alla Camera Riccardo Nuti. Nei giorni scorsi il grillino aveva messo nei guai l'esponente democratico pubblicando su Facebook il suo indirizzo completo di casa e la foto della targa della macchina della moglie. "È un grande rischio, un grande pericolo", ha commentato Faraone ai microfoni della Zanzara su Radio 24. "Adesso ho paura per me e la mia bambina di undici anni...", ha scritto Rosi Pennino, moglie del deputato piddì, in una lettera aperta a Nuti.

Alla Camera il capogruppo dei Cinque Stelle aveva attaccato Faraone accusandolo di aver frequentato dei mafiosi. Su Facebook ha riportato una parte di un’ordinanza giudiziaria contente dati tanto sensibili da mettere in pericolo l'intera famigli del deputato piddì che, invece, vive a Roma. "Ma in quella casa abita una bambina di 11 anni e una donna, mia moglie", ha sbottato Faraone accusando il grillino di usare metodi da "mafioso" e da "squadrista". Adesso la famiglia del deputato piddì si sente in pericolo. "Arrivano insulti, minacce - ha svelato Faraone alla Zanzara - basta guardare su Internet". Proprio per questo la Pennino ha deciso di prendere carta e penna e scrivere direttamente a Nuti. "È tra le righe che trovo il coraggio di rompere il rumore del silenzio, che circonda frastornante queste ultime ore, catapultata, mio malgrado in una violenza pubblica che fa rimbombare il mio nome, la mia data di nascita, la mia targa ed il mio indirizzo della casa in cui vivo con la mia bambina", si legge nella lettera aperta pubblicata dal sito Live Sicilia. Nelle sedi opportune Nuti dovrà rispondere di questo sopruso alla legge. Perché, come spiega la donna, "sentire violentata la propria intimità, per una persona che ha chiuso sempre nel silenzio, dolori, vicende e vita personale è davvero devastante".

"Non voglio stare a casa mia ed avere paura, non voglio vivere nella paura per la mia bambina, ne negarle di stare sola in giardino, esigo intanto, le sue scuse pubbliche ed immediate, per aver violentato la nostra privacy senza nessun titolo e nessuna giustificazione, esponendo me e la mia famiglia alla mercè di chi può farci del male, intanto da uomo delle istituzioni", ha scritto la moglie di Faraone invitando Nuti a chiederle scusa. Un gesto morale che, secondo la Pennino, Nuti "ha come obbligo nei riguardi del pericolo a cui ci ha esposti e nel rispetto della nostra privacy violentata". "Le sue scuse alla mia famiglia - conclude la lettera - sarebbero, forse, il primo atto istituzionale che lei compierebbe da uomo delle istituzioni". Non basta, infatti, aver oscurato un link.

Adesso l'esponente pentastellato deve rimediare con le scuse alla paura a cui la famiglia di Faraone sarà esposta. Scuse per "aver oltrepassato il limite della superficialità, credendo di aver il diritto di violentare la nostra intimità".

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