- Nostro inviato a Palermo -
Sono da poco passate le 14 quando finisce l'udienza nell'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, Giulia Buongiorno, avvocato di Matteo Salvini, ha appena chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste dalle accuse di sequestro di persona per i 147 migranti rimasti 14 giorni sulla Open Arms. Salvini rischia sei anni, si deciderà tutto il 20 dicembre.
È stata una giornata molto importante sia sotto il profilo politico sia sotto il profilo giudiziario: da un lato la Lega si è ripresa uno spazio politico definito, si è intestata la lotta all'immigrazione selvaggia, ha manifestato muscolamente la sua compattezza (la presenza inaspettata a Palermo di ministri come Giancarlo Giorgetti ne è in qualche modo una conferma) e ha rilanciato la leadership di Matteo Salvini che qualcuno vedeva offuscata da altri leghisti ingombranti come Roberto Vannacci, assente giustificato a Palermo. Ma c'è un messaggio molto preciso che arriva alla magistratura: questo è un processo con un fine politico, dice la Buongiorno, e lo ribadisce anche ai giornalisti perché il video evocato dentro un'aula bunker silenziosissima durante la sua arringa di 4 ore, quello in cui i migranti festeggiano la caduta di Salvini, rende questo processo politico. Come se il mancato sbarco fosse strumentale a disarcionare un ministro.
L'eco della notizia arrivata dall'Albania e la decisione dei giudici di Roma di non concedere la detenzione dei migranti nei Cpr - che va valutata sotto il profilo giuridico - è un altro segnale che la Lega legge in modo molto netto: se i giudici vogliono fare politica si candidino, dice una nota ufficiale appena diffusa. Sullo sfondo resta il braccio di ferro tra il centrodestra e la magistratura, assieme alla riforma della giustizia e alla stretta sulle intercettazioni.
Se la lotta alla tratta degli uomini e all'immigrazione clandestina del governo finisce vittima di alcune recenti sentenze, le conseguenze possono essere imprevedibili. Proprio dal tribunale siciliano di Catania era arrivato il pronunciamento svuota Cpr da parte del giudice Iolanda Apostolico che ha disinnescato una parte della lotta all'emigrazione selvaggia.
La sensazione che arriva dalla Sicilia è che la battaglia politica a colpi di sentenze sulla pelle dei migranti rischia di inasprire ancora di più i rapporti tra politica e magistratura, mai così tesi dall'era Berlusconi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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