"Mamma dei fascisti è sempre in Cina". Il post anti-Meloni dell’autore Rai

Uno degli autori Rai della trasmissione Affari Tuoi scrive sui social: "La mamma dei fascisti è sempre in Cina". La replica da FdI: "Dal servizio pubblico insulti a Meloni"

screen da Facebook / Riccardo Cassini
screen da Facebook / Riccardo Cassini
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Altro che TeleMeloni. La narrazione orchestrata dalla sinistra secondo cui la Rai sarebbe sotto il controllo autoritario dell’esecutivo Meloni viene smontata con un semplice post su Instagram. L’autore dell’invettiva social è infatti Riccardo Cassini, fresco di un nuovo contratto come autore della nota trasmissione Rai “Affari Tuoi”. Il contenuto del messaggio è un insulto gratuito a Giorgia Meloni: “La mamma dei fascisti - scrive sul suo profilo - è sempre in Cina”.

post anti-Meloni di Riccardo Cassini
screen da Instagram / Riccardo Cassini

Un commento fuori misura – tra l’altro sparito nel giro di poco tempo dalla sua pubblicazione – che va a sgonfiare in un secondo la bolla mediatica della gauche nostrana. Impegnati a scrivere di una Rai assoggettata al dominio di Fratelli d’Italia e soci, dai salotti di sinistra si fa finta di non vedere l’ennesimo paradosso. Con questo ennesimo post anti-premier, siamo davanti a un autore di lungo corso del servizio pubblico come Riccardo Cassini che, dal suo profilo social, insulta e schernisce il primo ministro italiano. Nell’armamentario usato dall’autore c’è tutto: la foto che ritrare Meloni in visita ufficiale, la figlia della premier e il solito riferimento al Ventennio. Intanto la “battuta” di Cassini, con tanto di foto della Meloni e di sua figlia Ginevra, ha già fatto il giro del web.

E dalla politica, o almeno da Fratelli d’Italia, arrivano le prime reazioni. "Il post di Riccardo Cassini, autore Rai della trasmissione Affari Tuoi, contro la premier Meloni è di cattivo gusto”, dichiara prontamente Raffaele Speranzon, senatore di FdI e componente della commissione Vigilanza Rai. “Cassini – continua - scrive sui social, commentando il viaggio a Pechino del presidente del Consiglio: 'La mamma dei fascisti è sempre in Cina’. Un commento vergognoso e di una violenza gratuita. Una battuta che non fa ridere, considerando la presenza di Ginevra, la figlia della premier, che certamente non merita tale brutalità”.

Altrettanto dura è la condanna del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli e del sottosegretario alla Giusizia, Andre Delmastro delle Vedove. Rampelli, in prima battuta, attacca l'autore dell'invettiva: "La Rai è talmente blindata dalla destra che l'autore di lungo corso Riccardo Cassini, pagato da tutti i cittadini – lo apostrofa Rampelli - ha la facoltà di insultare il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la figlia dalla sua bacheca Facebook con la didascalia: 'La mamma dei fascisti è sempre in Cinà. Ora, fermo restando che ognuno è libero di pensare come vuole, se sei un autore della tv di Stato e conosci le regole del servizio pubblico, dovresti evitare certe espressioni. Altrimenti viene meno la obbligatoria garanzia della neutralità". Delmastro, dal canto suo, se la prende con una parte della sinistra poltica e mediatica e con tono sarcastico si chiede: "Qualcuno ancora oserà parlare di Telemeloni, quando "professionisti" del servizio pubblico si lasciano andare a tali disonorevoli propalazioni frutto di odio e livore?".

Mentre, sempre dalla sponda di Fratelli d'Italia, il deputato Gianluca Caramanna arriva a parlare di "violenza inaudita" riguardo al post di Cassini "Ancora una volta - scrive - siamo costretti a leggere vergognosi post in cui si offende non solo l'Istituzione ma una donna che da sempre lotta contro il dominante sessismo. Il post offensivo di Cassini, autore RAI, accende i riflettori sull'inadeguato uso di spazi del servizio pubblico alimentando un clima d'odio che non giova all'Italia, alle donne, alle famiglie".

Ma il livore ideologico contro Meloni lasia sempre l'amaro in bocca. "Si commenta da solo il post di Riccardo Cassini - annota il deputato Mauro Malaguti - contro la premier Meloni, a cui rivolgo la mia totale solidarietà".

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