Il resto? Mancia. La giustizia italiana assomiglia sempre più a una slot machine. I risarcimenti non sono un conto economico, una misura del presunto danno, sono simboli, moniti, punizioni morali ed esemplari.
Questo vale anche per il lodo Mondadori. Ce ne siamo resi conto una volta di più ieri, quando il Pg di Cassazione ha suggerito alla Suprema corte di applicare uno sconticino del 15% alla batosta che pesa sulla Fininvest. Il 15%, appunto. Come una mancia al cameriere. La requisitoria del procuratore è stata dura. Non ha messo in dubbio il danno economico che colpisce non un ricco signore, ma un'azienda centrale nel panorama italiano. Non ha pensato a chi ci lavora. Non ha paura di mettere in ginocchio un'impresa.
Qualcuno dirà che quel 15% è un gran risparmio, perché in ballo qui ci sono grandi numeri. Anche questo però fa pensare. In primo grado la sentenza è un botto stratosferico. La Fininvest deve pagare al gruppo di De Benedetti 749.995.611,93 di euro. Una cifra, comprese le virgole, difficile perfino da pronunciare. Ma quella cifra in realtà porta un messaggio ben preciso: il cattivo Berlusconi ha rovinato il povero De Benedetti.
Non solo. La Mondadori nelle mani del Cavaliere avrebbe anche cambiato il destino dell'Italia, perché con De Benedetti monopolista culturale, la «destra» non avrebbe mai vinto le elezioni. Quanto vale il destino dell'Italia? In appello i giudici tagliano 212 milioni e si arriva a 564,2 milioni di euro. Ma come fai a fidarti di giudici che rivedono i risarcimenti tanto al chilo? Tra il primo verdetto e la richiesta del Pg ballano quasi trecento milioni di euro, quasi seicento miliardi di lire.
Come li fanno, allora, i conti? Spannometrici? E in tutto questo c'è parecchia gente che rischia di perdere il posto di lavoro. La risposta del tribunale è già scritta. Pazienza. La distruzione di Berlusconi vale il sacrificio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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