Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha accusato gli organizzatori della manifestazione di domenica, in via del Plebiscito, di non aver chiesto l'autorizzazione per montare il palco da cui ha parlato Berlusconi. E li ha denunciati per danneggiamento di suolo pubblico. Un'accusa a dir poco grottesca, che il coordinamento del Pdl ha prontamente respinto al mittente chiarendo di aver informato tutte le autorità - Comune e Questura - via mail e fax. Non a caso la mattina di domenica il comando dei vigili urbani si era prontamente attivato per gestire la viabilità, inviando numerose pattuglie. Prima della manifestazione erano stati rimossi alcuni cartelli stradali per evitare pericoli alle persone. In serata erano stati rimessi al loro posto.
La sceneggiata messa in piedi dal sindaco di Roma non si ferma. Ora a scendere in campo è addirittura la Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo contro ignoti, ipotizzando il reato di danneggiamento. L’azione penale ha preso spunto da una relazione dei vigili urbani. Sul tavolo del procuratore aggiunto di Roma, Pierfilippo Laviani, è giunta l’informativa della polizia di Roma Capitale in cui si contestano irregolarità per l’allestimento del palco vicino all’ingresso di palazzo Grazioli. In particolare si fa riferimento a due cartelloni stradali che sarebbero stati segati e rimossi per permettere di montare il palco dal quale, successivamente, Berlusconi ha parlato per commentare la sentenza della Cassazione.
Possibile che la procura non abbia di meglio da fare che indagare su un palo segato e poi prontamente (e opportunamente) sistemato nel giro di poche ore? E siamo sicuri che se quel palo lo avesse rimosso qualcuno del Pd si sarebbe mobilitato il sindaco, i vigili urbani e addirittura la Procura? Sembra di essere alle comiche. Purtroppo, invece, è tutto vero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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