Ricapitoliamo la giornata di venerdì: i sindaci anti autonomia differenziata marciano in blocco sulla Capitale per manifestare il loro dissenso capitanati da un maschio alfa della politica e omega del buon gusto che - insultando una donna e non una donna a caso - tenta un fantozziano assalto ai palazzi del potere. Tutto normale? Mah
Mettiamo subito due caposaldi immarcescibili: 1) se fossimo di sinistra 2) se non trovassimo tutto ciò molto circense e poco politico, allora, beh, ne avremmo ben d'onde per starnazzare di un imminente ritorno del fascismo. Per lo meno per come ce lo ha raccontato il mondo progressista
in questi lunghissimi anni di allarmi, costanti e quotidiani, sul pericolo camicie nere. Pericolo che, puntualmente e fortunatamente, non si è mai verificato. Ogni formazione di estrema destra che abbia osato fare capolino a una tornata elettorale si è sciolta come neve al sole. Ma, al netto di tutto ciò, lo spettacolo messo in scena ieri da Vincenzo De Luca - se lo osserviamo indossando gli occhiali della sinistra più trinariciuta - ha tutte le caratteristiche per essere schedato alla voce fascismo: dalla marcettina su Roma, all'attacco sessista e patriarcalissimo, fino al corpo a corpo con le forze dell'ordine davanti al portone di Palazzo Chigi.
E invece la stampa e gli intellettuali in servizio di antifascismo permanente rigorosamente in assenza del suddetto regime, non hanno battuto ciglio.
A loro lo spettacolo di disgusto vario di un governatore che insulta la
presidente del Consiglio e finge di assaltare le istituzioni, è sembrato una normale e pacata manifestazione di dissenso. Se il metodo fascista lo usano a sinistra diventa un po' meno fascista. Anzi stupendamente democratico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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