Il marito della Kyenge fa a pezzi il Pd: "Ha ricattato mia moglie"

Domenico Grispino: "Il Pd è una macchina da soldi, le ha fatto firmare un impegno a ridare 34mila euro di spese elettorale, ma la campagna elettorale l'ho pagata io...". La Kyenge smentisce le parole del marito

Il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge
Il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge

"Neppure io sto col Pd. Io sono di sinistra-sinistra. Li ho votati solo perché hanno candidato mia moglie". Domenico Grispino, marito del ministro per l'Integrazione Cecyle Kyenge, in una intervista a Libero spara a zero contro i democratici e non solo. "L'addetto stampa di mia moglie le è stato imposto dal partito. Il Pd piazza in giro tutti quelli che non riesce a mantenere. Il partito le diceva dove andare a parlare e lei andava. Ma a spese proprie. Per i tre mesi di campagna ho investito io quasi duemila euro perché in giro non raccoglieva niente". Poi Grispino parla di un vero e proprio ricatto ai danni di sua moglie da parte del Pd: "Le hanno fatto fimare un accordo molto generico per presunte spese elettorali con cui lei si impegna dopo l'elezione a versare al Pd 34 mila euro. Il Pd non le ha dato niente. C'era il fumus del ricatto. Il Pd è una macchina da soli". Grispino ne ha anche per la moglie: "Non ha capacità gestionali". Sulla Idem spiega: "Da qualche giorno parlava di Dico, unioni di fatto, e questo non è piaciuto ai cattolici del partito". Infine su Silvio Berlusconi: "Trovo incredibile che l'abbiano condannato a 7 anni per la vicenda Ruby. Quella ragazza le sembra per caso una minorenne?".

In serata la Kyenge ha smentito le parole del marito: "Le dichiarazioni di Grispino Domenico sono di sua stretta responsabilità personale: esprimo il mio rammarico per quanto detto, me ne dissocio completamente, sottolineando che ogni mia scelta politica e personale è avvenuta ed avviene in completa autonomia e libertà nel rispetto di tutti".

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