Mediaset, i magistrati hanno fretta: ad aprile arriva l'affidamento del Cav

Il tribunale di Sorveglianza di Milano mette il turbo: il 10 aprile verrà discusso l’affidamento di prova ai servizi sociali

Mediaset, i magistrati hanno fretta: ad aprile arriva l'affidamento del Cav

Se la maggior parte degli italiani alle prese con il sistema-giustizia si lamenta dei tempi interminabili dei processi penali e delle cause civili, Silvio Berlusconi deve prendere atto di essere anche da questo punto di vista un privilegiato: anche la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali, presentata dal Cavaliere per espiare la condanna ad un anno inflittagli nel processo per frode fiscale relativo ai diritti tv, verrà esaminata in tempi record. Oggi si è appreso che il tribunale di sorveglianza di Milano ha fissato per il 10 aprile l'udienza in cui dovrà venire valutata l'istanza dell'ex presidente del Consiglio. Può sembrare un tempo d'attesa considerevole, visto che Berlusconi ha presentato la sua istanza l'11 ottobre scorso. Ma i sei mesi che il tribunale milanese impiegherà per esaminare il fascicolo sono meno della metà del tempo che in genere, nello stesso tribunale, impiegano per arrivare a destinazione le richieste analoghe dei condannati nella stessa posizione processuale di Berlusconi, i cosiddetti "liberi sospesi", ovvero condannati definitivi che restano a piede libero dopo avere chiesto l'affidamento, e che in genere devono aspettare tra un anno e un anno e mezzo prima di conoscere il proprio destino.

Anche qua, insomma, Berlusconi beneficerà di una sorta di corsia preferenziale. Il risultato è che già questa primavera, se non vi saranno slittamenti, il Cavaliere potrebbe smettere di essere un uomo libero. Nonostante quanto si pensi in genere, l'affidamento ai servizi sociali non prevede forme di volontariato o di servizio socialmente utile (e infatti nella sua istanza Berlusconi non si è candidato ad alcuna attività di questo genere) ma prevede comunque una certa limitazione delle libertà personali. Dal giorno dell'affidamento Berlusconi sarà tecnicamente in stato di "espiazione pena" e dovrà sottostare ad alcuni vincoli come il divieto di allontanarsi dalla città di residenza senza l'okay della magistratura di sorveglianza e l'obbligo di rimanere al proprio indirizzo durante le ore notturne. Il divieto di lasciare l'Italia, come è noto, è già scattato con il ritiro del passaporto disposto dalla procura di Milano all'indomani della sentenza definitiva della Cassazione. A vigilare sul rispetto degli obblighi sarà però la magistratura di Roma, visto che il Cavaliere ha scelto come propria residenza Palazzo Grazioli.

Il giorno dell'udienza del 10 aprile il tribunale di sorveglianza di Milano, presieduto dal giudice Pasquale Nobile de Santis (che per evitare fughe di notizie ha chiuso nella propria cassaforte l'istanza di Berlusconi) dovrà avere sul tavolo la relazione degli assistenti sociali che dovranno fornire la loro prognosi sul comportamento futuro del Cavaliere e sulla possibilità che si astenga dal commettere altri reati del tipo di quello che ha portato alla sua condanna. Per questo nelle prossime settimane assistenti e psicologi dovranno incontrare Berlusconi per studiarne la personalità.

In astratto, soprattutto se Berlusconi rifiutasse i colloqui o desse di sé una immagine negativa, è possibile che il tribunale di sorveglianza rifiuti l'affidamento in prova. In tale caso (come già accaduto per i funzionari di polizia condannati per il G8 di Genova) scatterebbe l'arresto.

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