Sì al proscioglimento. La procura generale della Cassazione ha chiesto il rigetto del ricorso proposto dalla Procura di Roma contro la sentenza di non luogo a procedere pronunciata il 27 giugno dello scorso anno dal gup della Capitale per Silvio Berlusconi, il figlio Piersilvio e per altri imputati coinvolti nel filone romano dell’inchiesta sui diritti Mediaset.
Va confermato il non luogo a procedere "perché il fatto non sussiste", ha sollecitato il sostituto pg di Cassazione, Gioacchino Izzo, nella sua requisitoria davanti ai giudici della terza sezione penale della Suprema Corte, la cui decisione è attesa tra stasera e domani.
Izzo ha chiesto l’inammissibilità o, in subordine, il rigetto del ricorso presentato in Cassazione dalla Procura di Roma contro la sentenza del gup, emessa il 27 giugno 2012, con cui era stato dichiarato il non luogo a procedere per Berlusconi, per il figlio Pier Silvio e altri dieci manager, in relazione ad alcuni illeciti fiscali ipotizzati dalla Procura nel 2004.
Per episodi avvenuti nel 2003, il gup aveva disposto il non doversi procedere per prescrizione dei reati di evasione fiscale e violazione delle norme tributarie.
La Procura di Roma ha impugnato la sentenza del gup solo in riferimento ai fatti del 2004: anche se questo ricorso dovesse essere accolto dai giudici della Suprema Corte, la prescrizione sarebbe vicina, perché decorrerebbe dal 26 aprile prossimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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