Dubbiosa, indecisa sul da farsi per dare un giro di vite alla situazione dell'Eurozona. Angela Merkel viene ritratta così sulla copertina del nuovo numero dell'Economist. Alla scrivania, intenta a leggere un volume intitolato How to break up the euro (Come eliminare l'euro), con accanto due bigliettini. Uno dei quali recita "Mario, try again!", riferimento scontato al primo ministro Monti.
Il secondo traccia un ipotetico viaggio aereo che tocca tutti i tasti dolenti del Vecchio Continente economico: Atene, Madrid, Lisbona, Nicosia, Dublino. Cinque capitali, per i cinque Paesi che hanno chiesto l'aiuto dell'Europa.
La tesi del quotidiano? La Merkel è confusa, divisa. Tra una rottura immediata dell'Eurozona, che "avrebbe dei costi" e un addio alla moneta unica posticipato ma "rovinoso". Divisa anche tra chi la reputa un tiranno, tratteggiandola magari come un kapo nazista, come il quotidiano greco Demokratia, e chi in patria le rimprovera di non sapere mantenere fede alle promesse di austerità.
Sulla copertina dell'Economist il cancelliere tedesco ci era già finita (guarda la fotogallery), neppure troppo tempo fa. Il numero del nove giugno ritraeva una petroliera - l'economia globale - mentre affondava, senza il permesso (della Merkel) di accendere i motori.
E già nel 2010 l'attenzione del settimanale si era concentrata sulla Merkel, calata da un elicottero targato Bce, in volo sopra una versione Eurozona della Zattera della medusa di Géricault, su cui a stento stavano a galla Portogallo, Irlanda, Spagna e Grecia, nient'altro che i Pigs.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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