Mes, migranti, il dissenso secondo Schlein: Meloni contro tutti

Il primo saluto del premier alla mamma di Giulia Tramontano: "Si è trattato di un duplice omicidio"

Mes, migranti, il dissenso secondo Schlein: Meloni contro tutti
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Si è aperta con l’intervento del Presidente Giorgia Meloni la kermesse estiva che oggi anno organizza presso la sua masseria a Manduria. Il primo saluto il premier lo lo rivolge alla mamma di Giulia Tramontano, che ha gia sentito al telefono “da mamma”. E spiegando il decreto varato due giorni fa contro il femminicidio, Giorgia Meloni si dice favorevole a una pena che, per questo caso, consideri che le vittime erano due, Giulia e il bambino che portava in grembo.


In attesa dell’arrivo dei ministri che si alterneranno sul palco della masseria fino a domenica, Vespa apre l’intervista con il presidente Meloni chiedendo la posizione del governo sulla politica europea. Meloni annuncia che ha cambiato idea sul Mes, ma è una parte di una serie di strumenti che vanno discussi nel loro complesso: “Non ha senso ratificare la sua riforma se non sai cose prevede il nuovo patto di stabilità e crescita. Non sono convinta sulla proposta della commissione. Il Mes è uno stigma che ora rischia di tenere bloccare delle risorse in un momento in cui invece stiamo tutti cercando risorse: poi non verrebbe utilizzato da nessuno".

Meloni è convinta che riusciremo ad avere la terza rata del Pnrr, non senza modifiche: “Ci siamo occupando entro il 31 agosto di lavorare per rivedere alcuni obiettivi per inserire il Repower Eu. Cerchiamo di liberare risorse per metterle dove serve”.
Secondo il Presidente del Consiglio in Italia "c'è un problema di salari, quindi l'obiettivo è rendere il taglio del cuneo strutturale, dipende dalle entrate dello Stato, che dipendono dalla crescita". Il dato più importante è il Pil italiano che cresce oltre la media europea. Il governo deve dare i suoi segnali, l'economia risponde e lo sta facendo, ma non è un fuoco di paglia. "L'Italia ha appena raggiunto il record storico di numero di occupati e di contratti stabili - dice ancora - e tutto è trainato dall'occupazione femminile".

Sulla Tunisia il premier dice che sta lavorando quotidianamente: "Domenica ci recheremo io, von der Leyen e il primo ministro olandese Rutte. Ci sono già stata martedì, ed è grazie al lavoro molto prezioso che l'Italia ha fatto, insieme a quella missione, che si dovrebbe concretizzare il primo pacchetto di aiuti della commissione che è anche propedeutico a favorire l'accordo con il Fmi. A Tunisia e Fmi chiedo un approccio il più possibile pragmatico e non ideologico e mi pare che su questo si stiano facendo passi in avanti”.

Sull’immigrazione Meloni ricorda che quando è arrivata nei primi Consigli europei ha posto un tema semplice: “Finché ci occupiamo solo dei movimenti secondari scarichiamo il problema uno sull'altro e non lo risolviamo. Ormai il paradigma della visione è condiviso da altri Paesi europei, anche quelli che sono stati più scettici". Il punto fermo è che l'immigrazione illegale va fermata prima che arrivi in Europa. Non si può prescindere dalla collaborazione di partenza e di transito: il lavoro che stiamo facendo nel Nord Africa è quello più serio. Poi sull'energia l'Europa deve guardare al sud, portando infrastrutture, rendere queste nazioni autosufficienti. Noi siamo la porta d'ingresso degli approvvigionamento per l’Europa.

Poi un attacco all’opposizione: ”Più ancora che questi signori che vogliono impedire di parlare a un ministro, sono stupita che la segretaria del Pd dica che siamo allergici al dissenso: se confonde il dissenso con l'autoritarismo abbiamo un problema. Escudo che gli italiani credano che siamo in un regime di autoritarismo". E ancora: "So che la preoccupazione della segretaria del Pd è reale, non strumentale, lei è davvero preoccupata. La voglio tranquillizzare: il centrodestra da sempre difende le libertà di cittadini, famiglie e imprese, questo noi stiamo dimostrando e gli italiani lo capiscono”.

Dopo l’intervista il presidente Meloni ha incontrato riservatamente i sindacalisti metalmeccanici di Uilm, Fim e Fiom di Taranto che le hanno parlato del dossier Ilva, rispetto al quale chiedono la ripresa della produzione attualmente

dimezzata, e il ritorno a lavoro dei tremila operai in cassa integrazione. In serata Vespa intervisterà i ministri Schillaci e Crosetto, domani Salvini e Picchetto Fratin, domenica Fitto, Urso, Sangiuliano e l’ex presidente Conte.

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